Chi sale chi scende 2024: serie B 12.a giornata

CHI SALE
RALLO

Sale nella nostra rubrica, ma soprattutto sale in classifica, conquistando il primo posto, in coabitazione con il Dossena, una posizione che in pochi avrebbero previsto a inizio campionato. Il chi sale del Rallo non è solo per la squadra, ma anche per la società del presidente Giorgia Pilati che ha voluto dare fiducia al gruppo storico, senza fare innesti di giocatori di esperienza, questo consente, fattore da non trascurare di tenere il bilancio sotto controllo. 
CINAGLIO
Torna da uno scontro salvezza in trasferta con due punti all'attivo, su un campo difficile come quello di Tuenno. Gli astigiani sembrano essersi adattati a pieno nella categoria cadetta e se andranno avanti così,  la permanenza in B è decisamente raggiungibile. 
CHI SCENDE
TUENNO
Dopo aver conquistato la prima vittoria stagionale per i tuennesi iniziava un periodo di scontri diretti in casa, Cinaglio,  Palazzolo e Valle San Felice. Il primo non ha dato certo gli esiti sperati, un solo punto all'attivo e cosi il Cinaglio allunga il suo vantaggio dal più sei a più sette. Il Palazzolo terzultima della classe è a cinque punti di distanza e domenica c'è lo scontro diretto fra il team di Flaviano Gennara e i veronesi. E' la classica gara da non sbagliare, serve conquistare l'intera posta in palio per continuare a sperare nella salvezza. In caso di sconfitta si aprirebbero degli scenari tutt'altro che piacevoli. 
BARDOLINO
Non è certo per l'attuale piazzamento di classifica, terzo posto a due punti dalla vetta, ma per la continuità di rendimento. Non riesce ad essere costante, a gare convincenti alterna prestazioni prive di  grinta, personalità e voglia di lottare. In un campionato cosi incerto, dove ogni punto perso fa la differenza, questi punti a fine campionato potrebbero essere decisivi. Ci si chiede, qual'è la vera forza del Bardolino?  Per usare un'espressione matematica, si potrebbe paragonare la forza della squadra veronese alla x di un'equazione, ovvero un'incognita, un valore che non si conosce, solo che nello sport le formule algebriche non si possono utilizzare. L'unico rimedio è il confronto fra giocatori e direttore tecnico, dove ognuno deve fare autocritica, quando è il caso. 

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