Coppa Italia al Grazzano

In un meraviglioso pomeriggio di fine agosto il mitico sferisterio di Portacomaro ha ospitato la finale della Coppa Italia 2015, raggiunta dalle dominatrici assolute dell'intera annata tamburellistica il Grazzano Badoglio ed il Vignale.

Ma se sul valore dei primi, anche quest'anno vincitori dell'ennesimo scudetto, non sussistevano dubbi, sono stati gli alessandrini del Vignale la vera sorpresa che, dopo aver messo in difficoltà i campioni già nelle finali scudetto, hanno bissato il miracolo anche in Coppa dopo aver superato, non con poche difficoltà, il Castell'Alfero, accreditato ad inizio stagione come il vero outsider dei grazzanesi. Situazione ambientale che in soli due giorni ha cambiato volto e dal freddo/umido/piovoso di domenica si è trasformata in una giornata ideale per fare sport, con sole e leggera brezza che ogni tanto mitigava il caldo afoso ed opprimente.

Scrivo subito: è stata una bella partita anche se non è sempre facile accontentare il pubblico soprattutto quella parte che si dice "dal palato fine", ma va da se che quando si incontrano due corazzate sono a volte gli episodi che incidono in modo decisivo sull'esito finale. Si sa che il sole a Portacomaro è letale dalla parte della battuta da una certa ora in poi, per cui è pressoché proibito" perdere giochi dalla rimessa, pena un distacco che con passare del tempo diventa incolmabile. Il Vignale ha resistito bene ma va detto che tutti i quattro giocatori scesi in campo (questa la vera novità) non hanno ripetuto l'ottima "performance" esibita contro Caggiano e Tirone. Gioco piuttosto altalenante e poco incisivo in certi frangenti in particolare nei momenti cruciali di metà gara: qualche quindici perso malamente ed ecco gli sforzi iniziali vanificati in un attimo: un adagio sempre valido predica di "prendere l'attimo fuggente": se lo perdi probabilmente non passerà più e così è stato.

Tra i vincitori sempre grandissimo Fracchia che oltre a tenere a bada gli avversari ha continuato a migliorare sul finale, con colpi che sono prioritari del suo enorme bagaglio tecnico: cose già scritte e ripetute ma che bisogna stigmatizzare. Attorno a lui la rosa ha ruotato a dovere grazie alla precisione di Appiano, ai recuperi ed agli affondi di Biletta ed alla propensione al 15 di Monzeglio. Dalla parte opposta difficile dare la sufficienza anche perchè la formazione, tutta, ha giocato al disotto delle loro possibilità, con tiri ed appoggi sovente troppo corti e troppi falli "regalati" ad avversari che hanno più volte ribadito di non avere bisogno di simili regali per primeggiare, potendo illuminare la scena di luce propria.

Penso invece che i vignalesi meritino un grosso applauso per quella che i dirigenti hanno definito "una splendida avventura", non ancora terminata perchè le due squadre si riincontreranno prossimamente per giocarsi la SuperCoppa 2015 (in programma domenica 6 settembre al Beppe Tirone di Montechiaro) . Al termine presenti le massime autorità sportive sono avvenute le premiazioni concluse con le brevi riflessioni del Sindaco Walter Pierini, della delegata CONI Lavinia Saracco e dal Presidente della Federazione che ha lodato l'innovazione del 4 x 4, dimostratasi da subito una carta vincente da inserire, forse, regolarmente a partire dal Campionato a Muro dal 2017.

Da segnalare infine l'ultima gara "ufficiale" di Edo Biletta che lascia il grande palcoscenico da vincitore, rimpianto in futuro dai veri sportivi mentre si attendono lumi circa la composizione ed il numero delle formazioni che potranno scendere in campo il prossimo anno. Per quanto riguarda formazioni, punteggi e risultati potete consultare il "prospetto" di Luigi Musso che anche questa volta ha presentato in diretta la partita, a disposizione di quanti non hanno potuto godere dal vivo l'incontro che ha consegnato al "cannibale" Grazzano Badoglio l'ennesimo trofeo di questi ultimi anni.

Buon tamburello a tutti ed alla prossima.

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