Chi vincerà la scudetto?

I due grandi campioni della pallapugno Felice Bertola e Massimo Berruti danno consigli ai finalisti.
“Campagno deve restare calmo, la testa è determinante”. “Se Vacchetto riparte bene potrà farcela”

Felice Bertola e Massimo Berruti, i «grandi vecchi» del balon (definizione, per la verità, assai poco gradita dai due interessati, ndr) saranno presenti domani alle 14 nello sferisterio «Augusto Manzo» per la conclusione del duello tra Bruno Campagno
e Massimo Vacchetto all'inseguimento dello scudetto della pallapugno. La partita riprenderà dal punteggio di 5-1 e 40 pari a favore di Campagno. Inevitabile la richiesta di un pronostico. Berruti si sottrae: «Non dico chi vince, Campagno però è favorito
dal freddo. Essendo un giocatore di potenza, si trova a suo agio con la palla dura e pesante della stagione autunnale; Vacchetto è più tecnico, ma è svantaggiato sul piano della potenza pura». Bertola si sbilancia: «Dovrebbe vincere Campagno proprio perché colpisce meglio il pallone pesante ed nettamente in vantaggio all'interruzione. Vacchetto può sperare di ribaltare la situazione solo se riesce a partire fortissimo. Se conquistasse subito 2 o 3 giochi, la partita si riaprirebbe del tutto. Campagno deve stare tranquillo, ha un bel vantaggio e deve continuare a colpire bene al volo. Deve soprattutto stare calmo; la partita si vince anche e soprattutto con la testa». 

Prima rivali, ora amici. Manzo-Balestra, Bertola-Berruti, adesso Campagno-Vacchetto. Questi dualismi fanno bene al pallone? Berruti: «In ogni sport l'agonismo e la rivalità tra due campioni fa bene. Per me e Bertola è stato così: io ripeto sempre che
uno è stato la fortuna dell'altro. Eravamo rivali, ma in campo c'era molto rispetto; siamo anche diventati amici, a fine carriera però (ride ndr)». Bertola: «La rivalità fa benissimo. Bisogna alimentarla, scovare anche altri protagonisti e non è facile visto
che non ci sono in giro tanti campioni: per questo bisogna trovare correttivi per equilibrare le squadre, altrimenti ne avremo solo due competitive». C'è chi ha colto notevoli somiglianze tra i campioni attuali e i due «grandi vecchi» che però non
sono tanto d'accordo: «Campagno giocatore di potenza è simile a Bertola, Vacchetto, più tecnico, mi assomiglia però ci sono diversità: Felice aveva un pallone più violento, anch'io ero più potente di Vacchetto». «Mi rivedo un po' in loro, ma con differenze. Berruti era un eccellente colpitore, io forse avevo più colpi. Vacchetto è completo, elegante, bello da vedere. Io forse avevo colpi più “cattivi”».

Però i confronti sono possibili, anche perché il balon è cambiato pochissimo.
Bertola: «È tutto uguale: la palla pesa 190 grammi, il campo è lungo 90 metri. Dicono che il gioco è più veloce, ma a me non sembra». «L'unica grande diversità rispetto al balon delle origini è l'allenamento metodico, professionale che proprio io e Felice
abbiamo lanciato. D'estate ci allenavamo poco, perché giocavamo quasi tutte le sere (un anno io e Felice ci siamo incontrati 35 volte), ma d'inverno eravamo sempre in palestra». «Io mi allenavo due volte al giorno» conferma Bertola.

Domani chi vince? Si espone solo Bertola: «Penso che Campagno ce la farà». —

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