Tamburello in lutto per Sergio Biasi

E' con profondo dispiacere che diamo comunicazione dell'improvvisa scomparsa di Sergio Biasi, capitano di quella mitica e leggendaria squadra di Corte Salvi che negli anni d'oro del tamburello italiano era riuscita a vincere due scudetti tricolori ed ottenere ben otto secondi posti. Sergio è stato uno dei migliori terzini a livello nazionale, dotato com'era di grande senso della posizione e di rapidità nei movimenti. Nel ruolo di capitano era grintoso e sempre pronto ad incoraggiare i compagni nei momenti di difficoltà. Nella vita uomo umile e laborioso, sempre a disposizione di tutti. Ha contribuito in maniera determinante a far sì che Corte Salvi passasse alla storia come l'unico team che ha giocato in serie A per trent'anni ininterrottamente, protagonista di un tamburello d'annata che non esiste più. [At Salvi tamburello]

L'eco triste della scomparsa di Sergio Biasi è giunto fino al Piemonte. Il tamburello nazionale ha dato l'addio ad uno che è stato uno dei giocatori più grandi di tutti i tempi, vinto da problemi cardiaci. Terzino, Sergio Biasi fu il capitano dei Salvi di San Massimo di Verona che a cavallo degli Anni 70 fu il più bell'esempio sulla scena nazionale, dove privilegiava il "fenomeno" Salvatore "Tore" Biasi. Sergio Biasi vinse due scudetti ed ottenere ben otto secondi posti. A ricordare quelle pagine in bianco e nero è Aldo "Cerot" Marello. «Vidi il Salvi per la prima volta allo sferisterio del Lago di Codana a Montiglio in occasione delle finali scudetto 1968 che vinsero con irrisoria semplicità - annota il campione di Revigliasco - di Sergio Biasi mi colpì la serenità e la capacità di gestire la squadra ma soprattutto di attenuare lo scontro tra il "Tore", sereno, ed il fratello Luigi "Nino", sempre nervoso timoroso di far magre figure, soprattutto fuori dalla Corte Salvi».
"Nino" Biasi è mancato lo scorso anno, pochi giorni prima della scoperta del Covid-19, e prima ancora avevano lasciato il "Bomba" Bertagnoli e dopo l'ancor giovane Giuliano Tommasi, al quale era stato dedicato l'ultimo memorial disputato nel 2018. «Con la scomparsa di Sergio Biasi se ne va un'altra parte del mito della Corte Salvi – rammenta "Cerot" Marello – che comprende ancora molti giocatori di classe quali Raffaele Cerpelloni, Walter Meante e più giovani tra i quali anche il discobolo Luciano Zerbini che per molti anni ha calcato il «Maracanà» del tamburello».

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