Quale futuro per la stagione di pallapugno?

Le considerazioni inviateci da un appassionato di pallapugno in un momento di scelte sofferte e delicate

Rivolgo un’accorata preghiera alla Federazione di pallapugno affinché dia chiarimenti sinceri ai dubbi che mi sono sorti dopo aver letto la delibera che istituisce una commissione in vista di una eventuale, anche se per noi della pallapugno improbabile, ripresa delle attività di allenamento individuale prima, collettivo poi ed agonistico alla fine di questo percorso ad ostacoli. Mi e vi pongo alcune domande. Risulta ormai chiaro che l’infortunio di rendere ufficialmente pericolosissimo lo sport della pallapugno non è, come ipotizzato da Abramo, frutto di errori matematici o di stupidaggine elevata, ma semplicemente di esemplare ingenuità: chi ha materialmente redatto la contestata tabella ha cercato di  aiutare la scelta di tutti i presidenti di società di non giocare nel 2020. Dal momento che il Consiglio Federale é composto in grande maggioranza degli stessi presidenti di società ed è altrettanto noto che il Presidente Costa  non firma nessuna decisione che non sia presa all’unanimità, risulta chiaro che il massimo organo ha fin da subito, cioè prima ancora che si inviassero al CONI le tabelle di rischio - fine marzo/ primi d’aprile - deciso di non far giocare il 2020. Conoscendo la situazione di fatiscenza dei nostri sferisteri reputo la decisione giusta; anche se non capisco la decisione di non tentare nulla per provare strade diverse: cordino, sistema pallapugno leggera, campi di calcio in luogo degli sferisteri e via dicendo. Ormai questa è acqua passata e rimangono i dubbi su cosa significhi creare commissioni che illudono i nostri ragazzi circa la possibilità di riuscire in breve ad allenarsi e poi a giocare. Parto dall’allineamento. Non conosco i punteggi della pallapugno nella sezione della tabella dei rischi relativa agli allenamenti. Posso, però, dedurre con matematica certezza che, per totalizzare in totale il punteggio di 120 - ammesso che sia vero quanto asserito da Abramo e finora non smentito - è valutata pericolosissima anche la fase di allenamento. Ammesso pure che si trovi qualche ragazzo eroico disposto ad affrontare i sacrifici di un allenamento individuale in vista di una quasi impossibile ripresa agonistica, dove potranno allenarsi? Se è per correre, fare pesi o ginnastica non c’è bisogno nè di uno sferisterio nè di un protocollo burocratico: lo si fa a casa o nei prati sotto casa. I colpi al pallone, invece, si possono provare solo e soltanto negli sferisteri. Ho provato a sentire alcuni di questi eroi del balôn che mi hanno detto: ci alleniamo da soli quindi non c’è alcun pericolo! Mi è mancato il coraggio di spaventarli; ma quello che non ho detto a loro lo dico a voi, responsabili della pallapugno. Qualunque sia lo sforzo encomiabile della Commissione Federale di certo non potrà eliminare le prescrizioni generali anti Corona virus! Nessun problema, essendo solo, per il sudore del pugno; ma non potrà nè cambiarsi, nè docciarsi e nemmeno fare la pipì negli spogliatoi; questi, anzi dovranno essere sigillati per evitarne un uso proibito e diminuire la responsabilità legale di chi concede l’uso dello sferisterio al ragazzo. Le spese per sanificare bagni e spogliatoi nei termini che ho cercato di capire sono tali da escluderle in partenza. Mi chiedo allora: non è più corretto e leale nei confronti di tutto il mondo della pallapugno  proseguire con coerenza sulla decisione, probabilmente necessaria anche se compromessa inizialmente dalla stesura di una tabella francamente ridicola, di rimandare tutti, allenamenti e partite, al 2021? Grazie per l’eventuale e gradita risposta

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