Serie A maschile : Efrem Chini del Tuenno il giocatore della settimana

Il giocatore della settimana Efrem Chini oggi compie 47 anni, domenica scorsa ha debuttato in serie A, in passato ha ricoperto la carica di presidente del Segno
IL GIOCATORE DELLA SETTIMANA
Questa settimana il terzino ex Segno quest'anno al Tuenno merita una particolare menzione. Stiamo parlando di Efrem Chini, in passato presidente della unione sportiva Segno che domenica vicino al raggiungimento dei 47 anni che compie oggi, ha conosciuto la soddisfazione del debutto in serie A. Una data storica per lui, proprio come quella del lontano 30 luglio 1989, gara in cui fece l'esordio in serie B a soli 14 anni. La gara che lo vide esordire fra i cadetti fu Capitel – Villafranca – Segno.

A distanza di 33 anni arriva l'esordio in serie A al Livio Zeni di Mezzolombardo, sfida Tuenno – Cavrianese. L'emozione per il debutto è tanta, anche se la gara termina con una netta sconfitta per il Tuenno: 6-1, 6-1. La prestazione è ampiamente positiva. In chiusura di primo set fa un quindici spettacolare, cogliendo di sorpresa Luca Fedrighi.

Vista la delicata situazione di classifica del Tuenno, penultimo in classifica, la sua esperienza e il suo carisma potrebbero davvero tornare utili per portare il Tuenno alla salvezza.

Efrem Chini ha fatto tardi il debutto in A, ma sicuramente per costanza, determinazione merita la massima serie e quest'anno il Tuenno ha bisogno del suo carisma per far crescere i giovani e salvarsi. La società del patron Enzo Gasperetti ha una grande fortuna ad avere questo giocatore come tesserato.

L'esordio in A è stato tardivo, ma premia un giocatore che nella sua lunga carriera si è sempre contraddistinto per serietà e professionalità. Anche se dovesse smettere di giocare, il tamburello ha bisogno di persone come Efrem che fanno il loro mestiere con ottimi risultati. L'augurio mio personale è che possa continuare ad essere sui campi anche come direttore tecnico, vista la sua esperienza potrebbe essere molto utile a far crescere i giovani, che in Val di Non, certo non mancano.

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