Mantova, Tommasi rinuncia alla candidatura. Facchetti unico aspirante presidente

Luigi Bertagna

Luigi Bertagna, presidente del Cereta, tra i candidati al Consiglio federale

MANTOVA. Con la scadenza del termine per la presentazione delle liste dei candidati presidenti Fipt è diventato ufficiale cioè che ormai appariva chiaro, la sola candidatura di Edoardo Facchetti e, contestualmente, la rinuncia alla corsa da parte dell’ex centrocampista di Roma e nazionale Damiano Tommasi, nonché ex presidente Assocalciatori: «D’altronde era stato messo in chiaro fin da subito e ripetuto più volte - analizza il presidente del Cereta Luigi Bertagna - Damiano sarebbe sceso in campo per unire, non per spaccare. La sua intenzione era quella di aiutare l’intero movimento, viceversa si sarebbe fatto da parte».

Cosa che infatti è successa. Colpa di una distanza incolmabile, con le parti che non hanno mai raggiunto un punto di incontro accettabile per entrambe. Da qui il finale scontato. Ora, però, si aprono interessanti scenari sul futuro. Alle prossime elezioni del 13 febbraio a Milano, oltre ai dieci candidati consiglieri nazionali dell’attuale capo Fipt - tra cui anche Ben Hur Tondini, fratello dell’attuale patron della Cavrianese Oscar Tondini, e il mezzovolo del Castellaro Manuel Festi - saranno presenti in lista anche i sette nomi degli ‘outsider’, facenti parte di quel gruppo di supporto che in questi mesi ha lavorato a stretto contatto con Tommasi, tra cui anche proprio Luigi Bertagna: «In questi mesi di lavoro in gruppo ci siamo accorti che siamo tutti uniti da una consapevolezza di base condivisa, da qui la decisione di candidarci comunque al consiglio, si può comunque lavorare bene e portare qualcosa alla causa. Inoltre le regole della votazione saranno un po’ diverse, chissà che magari qualcuno di noi possa portare le nostre idee in federazione e provare a invertire il trend negativo degli ultimi vent’anni».

Dei diciassette candidati saranno solamente in dieci (forse meno a causa del mancato raggiungimento delle quote rosa) ad accedere al consiglio. C’è dunque il rischio implicito che alcuni, o addirittura la maggior parte dei consiglieri, possa essere in disaccordo con le vedute di Facchetti, con conseguente frattura.

Un consiglio spaccato a metà sarebbe una situazione pericolosa e imprevedibile: «Spero proprio non si arrivi ad un punto del genere - chiosa il patron voltese - verosimilmente, dopo un po’ di buriana iniziale, si tornerebbe a lavorare e collaborare in serenità». La decisione di Tommasi arriva a infrangere i sogni di collaborazione tra le parti cullati da buona parte delle società mantovane, tra cui anche la Sordelliana Goito, negli scorsi giorni autrice di una lettera spedita su tutto il territorio. Nella suddetta lettera si fa leva sulla caratura di due uomini di sport, invitati ad assumere un comportamento esemplare e a privilegiare il lavoro di squadra rispetto al singolo.

«Vi esortiamo a trovare un modo per far sì che a febbraio tutte le società facciano una marcia trionfale su Milano nel votare ad unanimità la squadra Tommasi /Facchetti - si legge nell'appello - in modo di non gettare all’aria il lavoro fatto finora». Appello caduto nel vuoto.

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