Bertagna: «Tommasi alla guida del tamburello per dare una scossa»

Il presidente del Cereta Luigi Bertagna sposa un’idea condivisa da molti: «Facchetti non sta facendo male ma i praticanti calano»

in foto il grande ascendente di Damiano Tommasi verso i giovani

MANTOVA. Il tamburello si appresta a chiudere una delle annate più difficili della sua lunga esistenza. L'arrivo del Covid e di tutto quel che ne è conseguito è stata una mazzata pesante per un movimento che già stava faticando, e ora l’attuale presidente nazionale della Federtamburello Edoardo Facchetti potrebbe trovare sul proprio percorso di rielezione - con votazione prevista il 13 febbraio - un ostacolo particolarmente impegnativo da superare.

«Non so dove andremo a finire tra lockdown e tutto il resto - attacca il presidente del Cereta, Luigi Bertagna - ma sono sicuro di una cosa, dobbiamo invertire un trend che va avanti ormai da parecchio tempo e che gli ultimi dieci anni di interventi federali non hanno invertito. I numeri degli iscritti, minore di stagione in stagione, purtroppo non mente».

Ecco perché una sempre più nutrita cerchia di addetti ai lavori - non solo nel Mantovano - vedrebbe di buon occhio la discesa in campo di un outsider dal nome importante che ha già fatto sapere di essere disponibile: Damiano Tommasi, conosciuto ai più per le sue apparizioni sui campi di calcio con la maglia della Roma e della Nazionale: «Non tutti sanno che Damiano nasce tamburellista prima di dedicarsi al pallone. Penso che affidare a un personaggio 'esterno' un ruolo in federazione potrebbe servire a dare una smossa a tutto il movimento, avremmo un punto di vista differente e faremmo qualcosa che non è stato fatto finora. Inoltre, Tommasi può vantare un curriculum dirigenziale importante (è stato per quasi dieci anni presidente dell'Associazione italiana calciatori oltre ad aver ricoperto il ruolo di consigliere federale in Figc, ndr) e in un ipotetico tavolo di trattative saprebbe senza dubbio farsi valere».

Per ora, però, l'attuale presidente federale sembra restio a cedere il passo: «Nessuno vorrebbe arrivare allo scontro, penso che mai come adesso abbiamo il dovere di restare uniti e di remare nella stessa direzione. Chiaramente non possiamo avere due presidenti, dunque bisogna lavorare a una soluzione che accontenti tutti. Non pensiamo che Facchetti abbia fatto male conclude Bertagna - ma riteniamo che serva un netto cambio di marcia. Tommasi può essere l'uomo adatto».

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