Game over anche per il tamburello, ma Solferino protesta

In foto Giorgio Cavagna terzino plurititolato del Solferino

Il presidente Spazzini: «I miei colleghi sono poco coraggiosi. Si poteva aspettare ancora un po’ soprattutto se la curva dei contagi continua a scendere»

MANTOVA. Era nell’aria, ora è ufficiale. La stagione 2020 non prenderà il via, piegata al volere di una pandemia che continua a condizionarci enormemente. Stop alle competizioni federali di qualsiasi disciplina e serie, giovanili comprese.

Una decisione che, come da comunicato Fipt, è stata ‘purtroppo amara ma necessaria’. Pubblicate inoltre le linee guida che permetteranno la ripresa degli allenamenti collettivi ma, senza partite ufficiali all’orizzonte, paiono, almeno per ora, avere pochi estimatori. La decisione dello stop è appoggiata dalla quasi unanimità delle società di A e B. Con un’unica grande eccezione. «Avremmo voluto giocare. Siamo arrabbiati - si sfoga Mario Spazzini, figura storica alla guida del Solferino - il virus fa paura ma perché non aspettare ancora un po’ e valutare nuovamente più avanti? Soprattutto se la curva dei contagi continuasse a scendere. Con tutte le accortezze del caso si poteva ritornare». A parlare non è solo la rabbia per una possibile stagione da protagonista saltata. «Capisco la posizione della federazione, meno quella degli altri presidenti che potevano essere più coraggiosi. Da tanti anni dico che ‘per fare tamburello devi essere scemo, oppure non lo fai’. Inoltre ho parlato con diversi giocatori e la maggior parte vorrebbe ripartire».

«Vorrebbero tornare a giocare sì, ma con buonsenso - ribatte indirettamente l’altra colonna del tamburello mantovano Arturo Danieli, presidente del Castellaro -. Credo che la scelta della federazione sia stata corretta, non vedo alternative. Tra guanti, mascherine e quant'altro credo sia impossibile scendere in campo». Sulla stessa lunghezza d'onda tutti gli altri presidenti della provincia tra cui il patron del Ceresara Fabrizio Pezzini. «È stato fermato anche il campionato indoor e mi è sembrato prematuro, da qui a questo autunno spero che la situazione migliori ulteriormente e se ne possa riparlare. Un peccato, quest'estate avevo anche iscritto una squadra al campionato di tambeach, specialità giocata in spiaggia, cosa mai fatta da nessuna mantovana. Bisogna stare molto attenti - aggiunge però Pezzini - a non staccare troppo la spina o si rischia di avere conseguenze per il futuro».
 
Monito ripreso anche da Mario Margoni del Castiglione: «E’ un po’ triste non giocare, ma come si fa? Senza pubblico si perde l’anima del tamburello. Vedremo di organizzare un torneo se ci saranno le condizioni. Sarebbe importante ripartire». Resta infatti aperta una porta su possibili tornei locali verso fine estate, cosa che il Guidizzolo di Claudio Bertasi «valuterà di fare se ci saranno le condizioni».

Concordi con la serrata anche le tre compagini di B Malavicina, Cereta e Cavrianese, nonostante le ultime due fossero destinate a una stagione ricca di soddisfazioni. —

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