La piazza dei Cumba fa sedere a tavola gli “ultrà” dei bastioni

A Grazzano cena propiziatrice pensando ai playoff

Che cosa accomuna il Museo

del risparmio di Intesa Sanpaolo

al tambàss? Più che un tema

un luogo, non certo Torino ma

Grazzano, nella sua piazzetta

dei «Cumba». Qui accade infatti

che la finanza ed il più tradizionale

degli sport del Monferrato

si incrocino, anzi si siedano

a tavola per propiziare futuri

successi ai colori aleramici.

Una tradizione che si è rinnovata

sotto i tigli della piazzetta

del Circolo combattenti (i

«Cumba») in occasione della

cena aperta all’intera comunità

e i turisti . Fuori da ogni ufficialità,

l'evento è completamente

autogestito, dall'acquisto

di materie prime, alla preparazione

dei piatti.

Sotto la regia di Piero Monti,

si sono alternati alla cucina

gli apprendisti cuochi Giacomo

Santi, Franco Piccone, Marisa

Necchi e chiunque abbia

voglia di cimentarsi per servire

il «rancio», utilizzando un

termine caro a tutti i soci del

Circolo di via Mazzini ad una

quarantina di affezionati ospiti.

Il menu dipende da cosa offre

il mercato: dai funghi, alla

carne, alla selvaggina, al pesce.

Vino rigorosamente offerto,

a rotazione, da una delle

sette aziende vinicole che hanno

cantina a Grazzano.

In occasione della cena ai

commensali è stata servita

una calamarata preparata con

la raffinata pasta Bossolasco

di Savigliano e sontuoso polpo

alla ligure curato personalmente

dalla ex e ora vice sindaca

Rosaria Lunghi, fedele ai

propri natali genovesi.

La cena aveva una natura

propiziatrice in vista dei prossimi

play-off e sono state scandite

dalle appassionati discussioni

della squadra guidata da Vittorio

Fracchia.

Discussioni e strategie in vista

dell’ultima e decisiva sfida

della prima fase in cui Grazzano

e Vignale si giocheranno il

secondo posto e, di fatto, si ritroveranno

avversarie in semifinale

in un confronto che sarà

al meglio delle tre partite.

Una conviviale in cui è sempre

gradita la partecipazione

di forestieri, a riprova del carattere

aperto ed inclusivo della

comunità grazzanese.

Così in questa occasione era

presenze la famiglia belga De

Clercq, protagonista in chiusura

di serata di uno scatenato

ballo fiammingo, e dei coniugi

Luciano Luconi e Giovanna Paladino.

Quest'ultima, ormai fedelissima

presenza ai «Cumba», ha

avuto modo di confrontarsi

con gli amici grazzanesi su temi

di economia e finanza, forte

dell’esperienza accademica

e del ruolo di direttore del Museo

del risparmio.

Il Circolo Combattenti torna

così ad esercitare quella

funzione di socializzazione

per cui fu promosso quasi cento

anni fa, nel 1924 e come

scrisse lo storico grazzanese

Carlo Mosso: «monumento al

sacrificio della guerra ed al ricordo

dei compagni che non

sono tornati, creando così un

punto di sacre memorie e di

fraterni incontri

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