Intervista a Luigi Baruffi, presidente del Comitato di Verona

Il comitato provinciale di Verona negli ultimi anni sta lavorando intensamente per far crescere il tamburello, soprattutto i settori giovanili. Ecco le”politiche” adottate dal comitato. Ad illustrarle, il presidente Luigi Baruffi.

A Verona, si stanno disputando i campionati provinciali indoor, come giudichi lo stato attuale del tamburello giovanile in generale?

Il Campionato Provinciale Indoor Giovanile l’abbiamo introdotto l’anno scorso, allora hanno aderito 18 squadre di varie categorie giovanili. Quest’anno lo disputano in 25 squadre. Possiamo essere pertanto più che soddisfatti del risultato che ha visto un aumento nel numero di squadre. Nei tre anni in cui mi occupo del nostro nuovo Comitato di Verona, con i miei colleghi, abbiamo fatto grandi sforzi per fare crescere il settore giovanile. Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un aumento di interesse verso il settore giovanile. Sempre più società, si sono rese conto della necessità di operare in questo ambito;infatti stanno cercando di porvi rimedio. Alcune di esse si stanno dedicando quasi esclusivamente alle giovanili. Il Comitato le sostiene con tutte le forze disponibili; iniziando di nuovo ad inserire il Tamburello nelle scuole. Sia l’anno scorso che quest’anno abbiamo organizzato corsi di preparazione del nostro sport, ai docenti di educazione fisica della nostra provincia. Per dare dei dati a settembre abbiamo avuto 32 docenti al nostro corso. In seguito i nostri tecnici specialisti per le scuole, li assistono su richiesta, durante l’anno scolastico. Inoltre organizziamo ogni anno il tamburello in piazza in vari comuni della provincia. Quest’anno abbiamo partecipato anche alle Feste dello Sport, gestite dal Coni provinciale. I nostri tecnici sono anche impegnati in alcuni Grest di scuole e oratori. Da tre anni partecipiamo all’Expo Sport, che è un’ottima vetrina per il tamburello. Quest’anno vi sono state 65.000 presenze. Moltissimi ragazzi e parenti, si sono cimentati piacevolmente con il tamburello. Più di cento tamburelli disponibili allo stand, erano tutti occupati per la maggior parte della giornata. Iniziative ne promuoviamo tante per poter recuperare un po’ di quel tempo perso in passato; non ultima, introducendo incentivi per le Società che hanno squadre giovanili.

Molte volte si sente dire tamburello "sport minore", a tuo giudizio cosa si può fare per promuovere maggiormente questa disciplina e come si sta muovendo il comitato di Verona a tale riguardo?

In effetti, oggi non possiamo certo affermare che il tamburello è uno sport seguitissimo. Anche se merita più considerazione; sia dal punto di vista sportivo della mobilità corporea, che dalla piacevolezza del gioco. E’ uno sport antico e presumibilmente è rimasto tale. Per renderlo attrattivo, soprattutto per i giovani, andrebbe un po’ riformato; anche nel suo nome. In modo che chi lo sente nominare per la prima volta, non pensi che sia uno strumento musicale. Un notevole “handicap” e dato dalla scarsa visibilità televisiva. Non solo dal punto di vista del misero numero delle trasmissioni, ma anche dalla difficoltà nel vedere la pallina. Studiando una pallina più visibile, con un campo ridotto, forse potrebbe diventare più appetibile. Come si sa, ciò che non è in televisione, è preso meno in considerazione dai più. Come detto sopra, stiamo fortemente operando per il settore Giovanile. Abbiamo allargato il nostro Comitato inserendo persone valide che assieme ai nostri bravissimi componenti, si occupano principalmente di questo settore. Cerchiamo di operare molto nelle scuole, promuovendo iniziative che sviluppino interesse per il nostro sport. Certamente non tralasciamo le squadre di Serie. Anche per queste è sempre alto il nostro impegno nel programmare iniziative che soddisfino le loro esigenze, e quelle dei loro sostenitori. Tornei e manifestazioni sono alla base del nostro programma annuale per loro.

Un tuo bilancio sull'attività del Comitato di Verona nel 2015

Posso affermare che è più che soddisfacente. Probabilmente subiremo ancora per qualche tempo la flessione dovuta: sia alla crisi economica attuale, che alle circoscritte iniziative del passato; ma non ci perdiamo d’animo; siamo certi che la volontà l’impegno e la passione che tutto il nostro Comitato sta profondendo in programmi, manifestazioni e corsi di vario genere, daranno sicuramente lo sviluppo che ci aspettiamo

Lo scorso mese di agosto la provincia di Verona ha visto una squadra veronese (Cavaion Monte) conquistare il suo secondo scudetto consecutivo, pensi che possa essere un bel segnale per il tamburello veronese?

Non ci sono parole per esprimere le grandi soddisfazioni che questa squadra ci ha dato. L’anno scorso ha vinto Campionato Europeo, Campionato Italiano, Coppa Italia, Supercoppa. Che dire, non c’era più niente da vincere. Sono stati grandissimi. Sono sicuramente da esempio e guida per i nostri giovani. E’ importante avere un riferimento di questo valore.

Per concludere, si può dire che questo per il tamburello italiano sia stato un anno brutto, caratterizzato dalla morte di Alice Magnani, giocatrice che in passato ha militato anche nel Palazzolo Verona, qual è il tuo ricordo di questa giovane giocatrice?

Alice è sempre presente in noi; ancora oggi non riusciamo a renderci conto della sua assenza. Era una ragazza speciale. Oltre ad essere una grande campionessa, aveva il cuore in mano, sempre con il sorriso sulle labbra e sempre generosa fino all’inverosimile. Quando la chiamavo per chiedere se era disponibile per una certa manifestazione o riunione, magari al momento mi rispondeva che era impegnata per esami o altro; poi invece ce la ritrovavamo con noi. Ho sempre pensato che per lei i giorni fossero composti di 30 ore, per l’impegno che metteva in tutte le cose. Alice ci mancherà sempre.

 

24 GENNAIO 2016

Pubblicato da Comitato tamburello verona su Mercoledì 21 agosto 2013

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