Mi complimento come negli scorsi anni per la progressione di questo premio in cui ho partecipato per molti anni e l’ho visto crescere non soltanto dal punto di vista simbolico ma dell’identità perché oggi quello che noi vediamo è una scelta molto ponderata di premio e di attenzione al mondo della pallapugno, a due realtà che rappresentano ciascuno della sua prospettiva un significato molto forte per la pallapugno da una parte la stampa. Noi senza la stampa, poi dico anche La Stampa come giornale, perché devo dire che l'attenzione che quasi quotidianamente durante i campionati dà il quotidiano La Stampa alla pallapugno è un qualcosa, non so neanche se tanto meritato dal punto di vista numerico, ma molto meritato dal punto di vista delle radici della nostra terra, tanto per quello che riguarda la cronaca che viene fatta quanto per quello che riguarda il colore. Adesso Piero Dadone qua in prima fila continua a fare degli articoli di colore molto significativi. Abbiamo parlato di Tuttosport, del sito, di Telecupole. Per noi per la pallapugno la visibilità è tutto. E mi collego a questi ragazzi che ho qua davanti, perché avvicinare un ragazzo, un bambino ad uno sport è molto più semplice se c'è una visibilità di quello sport. Noi abbiamo una difficoltà, abbiamo un deficit, la ripresa televisiva della pallapugno perché è molto difficile, perché lo sferisterio è molto lungo, perché il pallone è delle dimensioni che ha, perché il pallone quando vola in cielo molto spesso si confonde ed è molto difficile seguirlo, quindi la visibilità per noi è fondamentale e ringrazio la stampa e ribadisco quanto questo sport sia accattivante anche grazie alla visibilità. Ho visto la partita alla finale dei pulcini prima della finale dei campioni. Devo dire sono stato stupefatto dei coetanei di mio figlio, li ho visti colpire con una forza, con una tecnica, con un agonismo che veramente mi hanno stupito e da un certo punto di vista mi hanno confortato anche sul futuro della pallapugno perché vuol dire che stanno crescendo dei giovani che un giorno saranno i campioni. E poi vedo in prima fila Massimo Vacchetto, l'ho detto prima in un'intervista, lo dico ancora oggi, noi abbiamo dei campioni e Massimo li rappresenta. Sono dei campioni non soltanto dal punto di vista del tratto sportivo agonistico, ma sono dei campioni di stile, dei campioni di comportamento e guardando questi campioni, anche le famiglie si sentono confortate ad avvicinare i loro figli a questo sport, avvicinare a uno sport sano, a uno sport di tradizione, ma ad uno sport che ha anche dei modelli che dimostrano come si cresce bene attraverso la pallapugno. Ringrazio Flavio Borgna, per questa occasione e per aver avuto questa idea e l’ha vista crescere e radicarsi molto bene. Un grande supporto arriva dalla comunicazione della federazione con Fabio Gallina, Luca Giaccone e Andrea Icardi. Si è parlato di giovani con la bella novità fortemente voluta dalla famiglia Corino in ricordo ed onore di Sergio di premiare ogni anno uno per ruolo una categoria di ragazzi, quest'anno i pulcini, e menzionare anche società e tecnici protagonisti dell'attività giovanile come Claudio Motosso della San Leonardo di Imperia che ha prevalso in ben 3 categorie.
