Festeggiamenti in grande stile con una partita spettacolo vinta dai vicecampioni di serie A del Castiglione a seguire la visita alla mostra fotografica ed una tavola rotonda alla presenza dei campioni dello storico scudetto Renzo Tommasi, Aldo Marello. Luciano Policante e Mimmo Basso. A testimonianza dell’evento è stato realizzato un documentario celebrativo da presentarsi in un prossimo grande evento.
Una giornata bellissima a Viarigi per celebrare lo scudetto del grande Viarigi del 1974. Cinquant’anni dopo il grande abbraccio ai protagonisti rimasti Aldo Marello, Renzo Tommasi, Luciano Policante, Mimmo Basso, il factotum Valter Caviglia. Ad organizzare la giornata celebrativa l’amministrazione comunale con a capo il sindaco Francesca Ferraris, la pro loco e la società tamburellista con Angelo Mortara. Una delle più belle vicende sportive degna di essere tramandata ai posteri quella dell’ascesa del Viarigi del patron Pier Luigi Accornero culminato e chiuso in bellezza con l’apoteosi del 1974 mettendo insieme i due Hall of fame Renzo Tommasi ed Aldo “Cerot” Marello. Da sempre rivali la convivenza eccezionalmente per un anno funzionò avendo l’intelligenza di stare ognuno al suo posto. Si parla ancora di GOAT ed è probabilmente stata la squadra più forte di tutti i tempi. Terreno scivoloso e sempre difficile paragonare epoche diverse qualcuno dice Castelferro ma Andrea Petroselli si schermisce ammettendo di rimpiangere di non essere nato tamburellisticamente prima per godersi gli irripetibili anni 70 e rinnova i complimenti a questi maestri e la festa è tutta per loro.
Nel 1972 proveniente dalla C (Albano Casali, Gatti, Ferruccio e Gianni Fantino, Adriano Capusso) si aggiudica il tiolo di serie B con i rinforzi veronesi Giordano Coghi, Pellegrino Sereni, i giovani Aristide Cassullo, Attilio Basso ed i confermati Casali e Ferruccio Fantino. Nel 1973 il grande salto in A con ingaggi record per una squadra di fuoriclasse con l’acquisto boom di Renzo Tommasi più Vittorino Damoli e Luciano Policante confermato Pellegrino Sereni ma il sogno s’infrange col clamoroso sorpasso del Murisengo. L’apoteosi è solo rinviata all’anno seguente con l’arrivo dal Castell’Alfero di Aldo Marello formando così uno squadrone inarrivabile. Felice intuizione pure puntare sula giovane coppia di terzini Mimmo ed Attilio Basso. Tutto andò come da copione sotto la direzione di Marco Carbone ed ancora oggi si vive nel ricordo di questa epopea indimenticabile.
Nel pomeriggio si è tornati sul mitico campo rimesso a lucido ed all’epoca adattato per ospitare le migliaia di persone che accorrevano puntualmente a vedere i campioni dell’epoca (erano tutte squadre infarcite di fuoriclasse). Ha avuto la meglio in volata i vicecampioni d’Italia del Castiglione (Francesco Tanino, Federico ed Umberto Pastrone, Alessio Basso, Andrea Ferrero, dt Gianni Maccario) sotto gli occhi lucidi di Corrado Gatti patron dell’Arcene che rilevato in blocco la squadra per fare l’ulteriore salto di qualità. Degni avversari una selezione diretta da diretti da Alessandro Poncini con Alessio Monzeglio, Federico Tanino, Matteo Weber, Federico Arrobio, Christian Tinto. A disposizione Filippo Cataldo e Riccardo Sanlorenzo. Arbitro Fulvio Cataldo.
Il leggendario sferisterio è diventato un set cinematografico in quanto è stato girato un docufilm con i protagonisti i giovani viarigini ed i compaesani in costume d’epoca ed a breve verrà presentato al grande pubblico sempre nel segno del grande Viarigi e dei campioni anni ’70 così da avere una testimonianza indelebile. Dopo le premiazioni ed il rinfresco sul campo ai tanti intervenuti di cui alcuni si erano perse le tracce l’evento si è trasferito nel municipio dove c’è stata la visita guidata alla grande mostra fotografica allestita con materiale dell’epoca ed una personale del famoso fotografo Pier Giuseppe Bollo.
A seguire una tavola rotonda su passato, presente e futuro del tamburello. La prolusione del giornalista Sergio Miravalle direttore della rivista Astigiani in cui vede nella leggenda Viarigi tanti spunti e materiale umano e documentale da tramandarlo nella rubrica Confesso che ho vissuto. Per Miravalle la sferistica ha una bellezza ed un fascino inimitabile in quanto esempio eccelso di socialità e di identità territoriale ed il non essere stati capaci a stare al passo coi tempi ne ha favorito il declino sta ora alle federazioni riprendere la rotta trovando il modo di avere visibilità mediatica ed attrarre gli sponsor. Renzo Tommasi emozionato e ricorda quando passeggiava per il paese era accolto come i compagni al pari di una celebrità. Per lui in altri tempi per la mobilità aver accettato la sfida di Viarigi è stato un’opportunità unica e la sfida di voler primeggiare del patron Accornero ed il ritrovare per una volta da compagno l’avversario Cerot ha consentito di realizzare un sogno dalle emozioni inimmaginabili.
Angelo Morata è fiducioso sul futuro del tamburello. La decadenza c’è stata ma resiste vivo e vegeto con meno attori. L’attività di alto livello è ben rappresentata (Bonanate e Dellavalle convengono su uno degli sport più difficili da praticare) quello da recuperare è la base rimpiangendo i tempi di quando tutti giocavamo in modo spontaneo per far parte di un grande romanzo collettivo. Fedele nei secoli il Ristorante Roma già base operativa ai tempi d’oro. Ricordava Mimmo Basso che spesso gli atleti mangiavano negli spogliatori perché i ristoranti del circondario erano tutti sold out