Josè La Cagnina non c’è più. Il calciatore di origini sciclitane, morto a Padova

I tambeacher lo ricordano con grande affetto

La notizia a Scicli è arrivata quando già da settimane si seguiva il decorso di un male incurabile che ha fermato la forza, la solarità e la voglia di vivere di un calciatore eccelso dai natali tutti sciclitani. “E’ con profondo dolore che l’U.S. Cremonese apprende la notizia della scomparsa di Josè La Cagnina. Alla moglie, ai figli ed a tutti i famigliari vanno le più sentite condoglianze della proprietà e del club grigiorosso. Ti sia lieve la terra, Josè” – scrive così la Cremonese nel sito ufficiale della società. E poi ancora, sempre lo staff della Cremonese ricorda la vita calcistica di Josè La Cagnina, cinquant’anni. Nato a Como il 20 giugno del 1973, ha vissuto in quella città con i genitori dopo che il padre per motivi di lavoro aveva lasciato Scicli per andare in quella città. Per la famiglia e per lo stesso Josè era un rito venire in vacanza a Cava d’Aliga ogni estate per le vacanze.
Proprio Cava d’Aliga, il regno della famiglia La Cagnina appassionati di sport, dal basket al calcio nello scorrere delle estati cavadalgesi fra tornei in piazza Mediterraneo ed in spiaggia e rimpatriate fra amici. Josè è morto lunedì a Padova, a strapparlo agli affetti dei suoi cari, aveva due figli, un male incurabile. A Scicli attualmente vive un fratello assieme alla famiglia. I funerali sono attesi per giovedì.
La società della Cremonese ricorda Josè La Cagnina con una scheda che descrive le tappe della sua carriera calcistica.
“Un giocatore tuttofare, uno dei protagonisti della grande cavalcata della Cremonese di Giorgio Roselli che ha conquistato due promozioni consecutive dalla C2 alla serie B fra il 2003 e il 2005. Cresciuto nel vivaio dell’Inter, arriva a Cremona nell’estate del 2003 da Pavia dove aveva già ottenuto una promozione dalla D alla C2. Attaccante duttile e generoso, diligente e propositivo, sempre disposto al sacrificio e all’aiuto ai compagni, con la Cremo, quella che in attacco poteva vantare la coppia formata da Gioacchino Prisciandaro e Ricky Taddei, disputa solo due campionati ma si toglie la soddisfazione di vincerli entrambi. Arrivato come ala sinistra e schierato da mister Roselli in tutti i ruoli possibili, nel 2003/2004 in serie C2 colleziona 34 presenze mettendo a segno due reti; nel secondo, concluso con il primo posto nel girone A di Serie C1, scende in campo in 25 occasioni andando a segno quattro volte. Nel 2005 torna a Pavia per poi andare al Lecco e con i lariani in C2 ottiene la quarta promozione della carriera prima di passare al Voghera, ai Crociati Noceto e terminare una carriera agonistica di tutto rispetto in Promozione con il Treviso nel 2013/14 ed intraprendere la strada di allenatore per le squadre giovanili, con un passaggio a Padova e tre stagioni consecutive come responsabile dell’Udinese Accademy”.

 

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