2^ edizione Gran Galà della Palla Tamburello

IL GRAN GALA’ DEL TAMBURELLO A REZZATO (BS) UN GRANDE SHOW VETRINA DI UNA FEDERAZIONE CON TANTO APPEAL PER UNA MISSION DA GRANDI TRAGUARDI

La sintesi di coach Matteo  Weber. “Siamo piccoli ma possiamo diventare grandissimi. Sogniamo le Olimpiadi”. Sullo sfondo l’ottimo momento degli sport con racchetta e l’attivismo di Angelo Binaghi.

Mancavo dalla vita federale dallo spoiler dei calendari facendo venire meno il rapporto fiduciario e ci sono tornato una tantum nella nuova veste di accompagnatore di Aldo “Cerot” Marello inserito per grandi meriti sportivi nella Hall of fame dove ritrova l’amico rivale Renzo Tommasi. Di questi irripetibili momenti di condivisione abbiamo già parlato. Sorpreso dal tanto afffetto oltrepò mi è stato chiesto da esterno un commento sulla cerimonia del Gran Galà del tamburello svoltasi a Rezzato (BS) nella meravigliosa Villa Fenaroli. Arrivo come formazione dal tennis e l’euforia che si respira a Torino con le Atp Finals è contagiosa sperandola di replicare nel Monferrato quando il prossimo anno sono attesi voli charter di tour operator su impulso di Sistema Monferrato. Programmi intensi con peculiarità di testare la disciplina il venerdì ed assistere alla gara alla domenica nel mezzo le esperienze emozionali come visite a cantine, degustazioni prodotti tipici, incontri con gli artigiani, wellness, buona tavola  e tutto quanto esalta il territorio. C’è bisogno di un pubblico internazionale sperando non ci sia il problema della penuria di giocatori proprio adesso che si svolta. Chiuso con il tamburello dopo il malore di Cinaglio con il corpo a dire basta anticipo il giudizio sul tamburello 2.0 ampiamente positivo ed in buone mani con una comunicazione moderna ed innovativa per cui largo ai giovani. Innanzitutto, vanno i complimenti ed i ringraziamenti a quelli che lavorano dietro le quinte negli uffici operativi di Mantova e Roma conoscendo quanta fatica c’è dietro l’allestimento di un evento di successo. Aggiungo anche tatto e professionalità Cerot non aveva intuito la grande sorpresa. Invece aveva capito al volo Pino Conrotto nel vedere nel presidente Edo Facchetti un dirigente con la visione da lungo periodo per portare questo sport da quello più tradizionale a quello più innovativo. C’è molta attesa per la sperimentazione del ritorno del gioco a 4 come chiesto dai comitati pro tamburello. Un passo alla volta per i lunghi cammini come per l’indoor con il girone unico recuperando i grandi bacini d’utenza come Palermo, Firenze a cui si accoderanno altre grandi realtà come Torino su cui si sta investendo molto. Prossimo step il calendario meno frammentato, il divieto di squadre con soli prestiti, l’Eurolega prodromici di palazzetti gremiti con ritorni economici dalle tv. Il sostanzioso incremento del numero di società ripaga del grande lavoro svolto in sintonia col presidente del Coni Giovanni Malagò. L’aver puntato sul Trofeo Coni, ideato il circuito Giovani promesse, il tamburello paraolimpico con le esperienze di San Paolo d’Argon, l’inclusione col tamburello nelle carceri su impulso di Mario Bellini ma anche Gianni Agosto, ad Alessandria non fu capito dai conservatori sembrava che desse di matto invece sono tutti punti a favore che danno lustro alla federazione che li attiva. E adesso avanti con i tornei universitari, quelli militari per toglierci di dosso quella nomea di gioco contadino. Remeranno contro quelli che vogliono la decrescita per continuare a vincere scudetti con frazioni o paesini di 400 anime. Abbiamo visto nel calcio femminile prima c’era il Bardolino dopo il boom Juventus, Fiorentina, Inter… Società chiamate ad investire molto su settore tecnico, vivaio giovanile ma quando la leadership è di valore e motivante si fa volentieri.

Merito di questa dirigenza aver dato orgoglio ai praticanti ed un senso di appartenenza ad uno sport di grande appeal non dimenticandoci quando i ragazzi si vergognavano di dire che praticavano tamburello o pallapugno o lo stesso presidente Fipap Enrico Costa disse in intervista che il suo sport preferito era il tennis non essendo i nostri conosciuti quindi incomprensibili al grande pubblico.

Sul giudizio sul format del Gran Galà l’evento si avvicina di più alle grandi premiazioni degli sport più blasonati come il Pallone d’Oro di quelli della sferistica come è stato l’Alegra che si concentrava sullo storytelling di qualche giocatore non avendo velleità di completezza mentre il Balun d’or è fortemente radicato al territorio venendo incontro ai finanziatori di riferimento. Convincente da uomo di spettacolo Massimiliano Rosolino con la giovane spalla di Sportitalia per dare ritmo all’evento inventandosi gag con le persone che ha di fronte. Va a nozze con persone di spettacolo ed abituate ai palcoscenici come i tecnici mentre lo show ne risente con i giovani impacciati. E’ necessario investire sull’aspetto comunicativo per dire un paio di cose sensate come fanno qualsiasi sportivo perché se si fanno le cose e non si comunicano non resta traccia. Rispetto alla prima edizione affinati i meccanismi di votazione per cui i quintetti ideali sono risultati dei veri e propri dream team sostituendo il selezionatore della nazionale e nemmeno ChatGPT avrebbe potuto far meglio. Interessante l’aspetto dei tecnici dove hanno prevalso quelli di qualità come Matteo Weber un motivatore preparato con la grande conclusione siamo piccoli ma possiamo diventare grandissimi ed il sogno comune quello dell’Olimpiade prima data utile il 2036.

SERIE A MASCHILE: Luca Festi (Castellaro), Federico Merighi (Guidizzolo), Gabriele Weber (Guidizzolo), Niki Ioris (Castellaro), Filippo Martinetto (Cavriana). Tecnico Luca Baldini (Castellaro)

SERIE A FEMMINILE: Ludovica Stella (Tigliole), Beatrice Zeni (Ceresara), Giulia Lavarini (Ceresara), Elisa Bacchi (Ceresara), Elisabetta Arisio (Tigliole). Tecnico Matteo Weber (Segno)

SERIE B MASCHILE: Mirco Campolongo (Cereta), Daniele Cavalleri (Valgatara), Lorenzo Tonon (Castelli Calepio), Stefano Mosna (Segno), Emanuele Lavarini (Valgatara). Tecnico Andrea Manara (Valgatara)

SERIE B FEMMINILE Gaia Zai (Castell’Alfero), Monia Donadoni (Dossena), Federica Tabbia (Castell’Alfero), Clarissa Amerio (Castell’Alfero), Vittoria Fronza (Aldeno). Tecnico Ben Hur Tondini (Cavriana)

PREMIO SOCIALE Mario Bellini. Meritatissimo per un’esperienza nelle carceri che dà molto a chi lo fa ed a chi lo riceve.

PREMIO SPORTIVITA’ Federico Tanino. Bel gesto della dirigenza far sentire la vicinanza della grande famiglia tamburellistica ad un atleta meritevole.

HALL OF FAME Renzo Tommasi e Aldo “Cerot” Marello

Sullo sfondo l’effetto Sinner ed il grande momento dei giochi con la racchetta e l’attivismo di Angelo Binaghi presidente Fitp già applauditissimo ospite d’onore al congresso di Milano al lavoro per allargare la famiglia federale dopo il padel, il pickeball (a detta di tutti il prossimo fenomeno di massa) e lo squash per spodestare il calcio che fattura 210 milioni mentre le racchette arrivano a 190 milioni. Si torna dunque a parlare di famiglia allargata e di Superfederazione delle racchette mettendoli di fronte ai tempi delle scelte tra conservare l’autonomia o cercare di cogliere l’opportunità con tutti i pro (uno sarebbe essere in Supertennis) e i contro. Abbiamo un grande atout di essere uno degli sport di squadra più praticati nelle scuole e grande serbatoio per tutto il movimento. Binaghi questo lo sa tanto da coinvolgerci in Racchette in classe al posto del badminton sport olimpico da milioni di praticanti soprattutto in Asia.

Il gusto del pubblico predilige i giochi veloci, facili da apprendere e da praticare, televisivi vedasi il boom di padel e quello in arrivo del pickeball.

Chiudo rinnovando i complimenti ad una federazione in crescita grazie ad una dirigenza lungimirante, al lavoro di squadra mi sfugge se sono stati ringraziati i dirigenti locali che lavorano sul territorio ed i volontari vera linfa del successo di una federazione 2.0 e da spettatore continuare a seguire ed applaudire questo grande romanzo popolare.

 

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