Montechiaro - Vignale 18-18

A giochi ormai fatti il Calendario del massimo Torneo a Muro propone due sfide di grande valore storico:

a Castell'Alfero i locali ospitano il Grazzano imbattuto mentre a Montechiaro scendono i giovani leoni del Vignale bramosi di dimostrare la crescita di Molino e Ulla, buonissime realtà in un torneo che avrebbe bisogno di nuovi innesti. Sotto una calura che solo a tratti regala refoli di ariette fresche l'arbitro Guelfo fischia l'inizio della gara sul campo/piazza di Montechiaro: formazioni annunciate e quindi tutto normale. Al Vignale bastano 15 giochi per evitare scontri difficili sempre che il Grazzano, in contemporanea, non ceda le armi al Castell'Alfero. Dettagli che poco importano agli amanti del nostro sport preferito ai quali interessa soltanto lo spettacolo. E spettacolo c'è stato, molto, intenso, tra alti e bassi come solo uno sport così vivo riesce a regalare.

Parte fortissimo il Vignale, anzi parte male il Montechiaro che non riesce a portare lunga la palla, facile preda dei contorsionisti ospiti che hanno in Ulla e Gerbi ottimi rifinitori. Un 5 a 1 che manda in disperazione il clan locale che cerca in tutti i modi di arginare la potenza ospite. Poi il tutto si compone, come in un mosaico, dove i tasselli combaciano e si sciolgono a distanza di breve tempo. Due giochi di qua, due giochi di la ma spettacolo con i baffi perchè la sicurezza del passaggio alla fase successiva giustifica atteggiamenti e tentativi anche spregiudicati. I tifosi gongolano e la rappresentazione paga.

A metà gara cambio nel Montechiaro con l'inserimento di La Pia a terzino, il cambio a fondo campo tra Vercelli e Panzini: cambio che sembra pagare. Le fasi finali se non fosse per il risultato acquisito sarebbero degne di un film di suspence: stupendi scambi da una parte e dall'altra e risultato sempre in bilico: difficile capirci qualcosa perchè la stanchezza riesce a spostare l'asse delle probabilità di successo, ora da una parte ora dall'altra.

Alla fine un 18 pari salutato appena da una ovazione che sa di liberazione, un attimo prima che un temporale d'estate sfoghi la sua incrostata libidine allagando il campo di gioco sotto una pioggia torrenziale. Spettacolo nello spettacolo gli urli di incitamento di Dando: arte pura!

Note: il Montechiaro in casa deve tenere di più la palla lunga ed avere più pazienza. Il Vignale deve invece mantenere la calma quando può godere del vantaggio invece di scagliare frecciate secche ma troppo corte che fanno un saccco di piacere agli avversari: vero Molino? chi ha orecchie da intendere intenda.

Un grazie a Montechiaro, una delle mie prime patrie tamburellistiche dove incontro ancora momenti stupendi del mio passato seppure incastonati in ricordi di sana follia. Alla prossima.

VIGNALE: Gerbi, Ulla, Molino, Carretto, Scifo

MONTECHIARO: Tirico, Panzini, Redoglia, Vercelli, Tirone entrato La Pia al posto di Panzini a metà gara. Arbitro Guelfo da Revigliasco.

SCORE: 0-3; 1- 5; 6 -3; 6 -6; 7 - 8; 8 10; 8 - 13; 10 - 14; 12 - 15; 15 - 15; 16 - 17; 18 - 18 

Le squadre; gli antichi tifosi; un gruppo da "red carpet"

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