Finali nazionali open, chi sale chi scende

Chi sale: Tamburello trentino (in generale)

Conquista quattro titoli sui sei disponibili (percentuale pari al 66%). Gli altri due titoli vanno alla Monalese e alla mantovana Cereta. I risultati del tamburello trentino sono notevoli e come avviene in questi casi, facendo un’analisi del datto i meriti vanno ripartiti. Bravi i dirigenti nell’individuare le “nuove leve” credere nelle loro potenzialità nel farli crescere. Bravi i giocatori che si allenano con grande costanza e impegno, doti fondamentali nello sport per ottenere traguardi importanti (vittorie).

Cereta: Il dominio delle squadre trentine e astigiane, prima o poi doveva essere limitato. L’impresa riesce al team mantovano di Luigi Bertagna. La squadra forse nei pronostici della vigilia in finale contro il Segno partiva sfavorita, ma con una grande prestazione ha ribaltato tutte le previsioni pre gara. Scudetto meritato, squadra che lotta fino alla fine che sa soffire e soprattutto composta da giocatori capaci di aiutarsi nei momenti difficili. Anche Mantova è una piazza importante nella “geografia” del tamburello italiano.

Cavalcaselle: Non vince ma nella categoria giovanissimi femminile arriva in finale. Probabilmente sta iniziando a costruire una squadra che in futuro saprà dare grandi risultati e soddisfazioni al tamburello veronese.

Segno e Noarna: Da anni lavorano con grande serietà e dedizione. Il Segno porta due squadre in finale e aggiunge un titolo alla sua bacheca. Il Noarna dopo aver vinto gli ultimi tre campionati nella categoria juniores maschile ha aperto un nuovo ciclo vincente, vincendo con la giovanissimi maschili.

Nave San Rocco: Un anno fa ha conquistato il titolo nella categoria allieve femminile, quest’anno le ragazze hanno fatto il salto di categoria approdando nella juniores. A Nave San Rocco cambia tutto, non il risultato finale e cosi le atlete di Renato Zeni si riconfermano campionesse d’Italia.

Chi scende

Le formazioni di Caserta e in generale quelle del centro – sud. Un dato di fatto sul quale sarebbe opportuno iniziare a riflettere seriamente. In un campionato nazionale, è possibile vedere squadre composte da giocatrici affermate e giocatrici che hanno poca dimestichezza con il tamburello e danno l’impressione di non conoscere l’Abc di questo sport? Vedere gare che durano 40 minuti, con squadre che non riescono a fare più di due 15 in una partita può far decollare il tamburello? Il tamburello nel sud Italia deve decollare ma alcune cose sono da rivedere. Le squadre meridionali prima di confrontarsi con le più blasonate devono fare più competizione fra loro e magari sfidare le più quotate squadre del Nord in qualche gara amichevole. E’ come se nel calcio si facesse una manifestazione alla quale prendono parte Napoli, Juventus, Milan, Inter e Roma e squadre di prima categoria e promozione.

Piemonte: Le squadre piemontesi arrivano sempre in finale, ma il calo di titoli conquistati rispetto all’edizione 2014 è impressionante. L’anno scorso i titoli conquistati furono quattro, quest’anno solo un titolo conquistato. Nella scorsa stagione avevano conquistato il titolo la Pieese nelle juniores femminile, il Viarigi negli allievi maschile, il Chiusano nei giovanissimi maschile e il Cinaglio nelle giovanissime femminili. con un predominio quindi delle formazioni piemontesi che portarono a casa quattro titoli. Quest’anno l’unico titolo conquistato porta la firma del Monale nella categoria allievi femminile. Il giudizio tiene conto delle ultime due edizioni delle finali giovanili.

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