Intervista a Ilaria Mongibello del Mezzolombardo

E’ stata una grande protagonista dei successi del Mezzolombardo (serie B femminile). Ha portato la squadra alla promozione nella massima serie e al titolo di campione d’Italia.

Stiamo parlando della fondocampista Ilaria Mongibello.

D. Come è nata la tua passione per il tamburello e cosa ti piace maggiormente di questo sport?

La mia passione per il tamburello è nata dieci anni fa, in modo causale. L'ho conosciuto grazie alle mie coetanee, l'ho provato e da lì non ho più smesso. Maggiormente di questo gioco, mi piace lo spirito di squadra che si crea dentro e fuori dal campo.

D. Ti aspettavi a inizio campionato un’annata cosi positiva?

In questo campionato abbiamo avuto molti alti e bassi e non pensavo minimamente di arrivare in finale e vincere lo scudetto.

D. In semifinale, avete battuto la Monalese una squadra che prima non aveva mai perso, cosa ha avuto il Mezzolombardo in più in quella partita?

Con la Monalese è stata una bella partita molto combattuta. Siccome loro non avevano mai perso durante l'anno, l'agitazione c'era, non posso negare che loro siano state peggiori di noi perché non è così. Posso dire che noi siamo state unite e ci siamo aiutate l'una con l'altra. Penso che questo nostro spirito di gruppo sia stato determinante e abbia fatto la differenza.

D. Cosa vuol dire per te essere campionessa d’Italia?

Esser una campionessa d'Italia è la conferma di aver raggiunto un alto livello di gioco.

D. Il prossimo campionato ti dovrai confrontare con le giocatrici più forti del tamburello femminile, cosa vuol dire questo per te?

Essendo un'esperienza nuova con giocatrici di alto livello, per me vuol dire impegnarsi molto e tenere duro, senza mai mollare e soprattutto rimanere unite, poi il resto verrà da se.

Qual è la tua giocatrice trentina che ammiri molto e una non trentina?

La mia giocatrice trentina preferita è la mia compagna di squadra Laura Lorenzoni, la mia spalla sinistra. Ho imparato molto giocando insieme a lei, è una ragazza forte e non molla mai, la stimo moltissimo.

Menzionando una giocatrice non trentina, stimo molto un’altra mia compagna di squadra, la terzina Alice Alcalini. Ha sempre vissuto questo campionato con il sorriso, nella finale non ha ceduto un secondo, ha tenuto duro nonostante l'agitazione, ma è riuscita a riprendersi subito, ed è per questo che l'ammiro molto.

Per concludere, vorrei ringraziare il mio allenatore Paolo Cappelletti che mi ha sopportato per 10 anni, anche se abbiamo avuto degli alti e bassi, gli devo dire grazie per quello che ha fatto e sta facendo per tutte noi.Ringrazio anche il nostro accompagnatore Daniele Bert che è stato presente in quasi tutte le nostre trasferte ed è sempre stato pronto a tirarci su, quando stavamo crollando e infine il nostro mitico presidente Nicola Merlo che c'è sempre stato vicino e non ci ha fatto mai mancare nulla. Infine ringrazio anche le mie compagne di squadra, per essermi state vicino, anche nei momenti negativi.

Questo scudetto meraviglioso è un’esperienza che voglio condividere con loro.

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