La vittoria dell’outsider che fa più bella la piazza di Bubbio

La piazza-sferisterio di Bubbio

Se un ragazzino di 17 anni, che non aveva mai giocato su quella piazza-monumento di Bubbio, non solo regge il confronto con il favoritissimo Marcarino, ma alla fine lo batte, dopo tre ore di spettacolo puro, qualche domanda sorge spontanea. Chi ha detto che ci vuole per forza uno sferisterio «omologato» per consentire la regolare disputa dei campionati? Perchè ci si ostina a volere considerare «fuorilegge» un tale patrimonio del balòn (verrebbe da dire dell’Unesco pallonistica) solo nel nome della cosiddetta «uniformità» dei campi di gioco? Il balòn non è Wimbledon, non è il calcio, non è l’atletica dove le misure devono essere precise al millimetro. La pallapugno, se vuole mantenere il suo radicamento nei paesi, deve arrivare anche ad accettare compromessi come questi. Cioè poter convivere con meravigliose anomalie come quella di Bubbio: che ogni volta che la squadra gioca, riempie la piazza e i cuori di chi assiste ad uno spettacolo senza uguali, tra case e tetti, balconi e sporgenze, davanzali e case dai colori pastello. Non ce ne voglia chi, come Italo Gola, ex fedelissimo di Massimo Berruti e martedì sera «tonante» e simpaticamente debordante spettatore della contesa, ha rimarcato, con la solita ironia, come «la piazza sia bella, ma è sempre meglio giocare in un vero sferisterio regolare». E va detto per onestà che così la pensa la stragrande maggioranza dei giocatori. Ma tutti i grandi, o, almeno, quelli che dimostrano di avere un talento innato come questo giovanissimo outsider, Christian Gatto, sanno che chi ha classe non si cura più di tanto dei possibili «ostacoli» fuori programma. Tanto è vero che lo stesso Gatto, l’altra sera, cercava puntualmente, specie in battuta, di sfruttare a proprio favore le variabili di tetti e balconi per complicare le risposte di Marcarino. Lo sappiamo che la nostra è una voce fuori dal coro, ma prima di «togliere la licenza» alla piazza di Bubbio, la Federazione farebbe bene a pensarci non una, ma dieci-cento-mille volte. Si sono già spente (per altri motivi) le luci sul tempio-Mermet di Alba: non vorremmo che la stessa storia si ripetesse anche per Bubbio. Nonostante le eventuali pressioni di società, dirigenti e giocatori. La «lezione» di Gatto è anche questa: i campioni sanno adattarsi ad ogni condizione. E piazza.

Un ragazzino di 17 anni fa “saltare il banco” a Bubbio

Gatto batte Marcarino 11-9. A Cuneo Raviola su Corino: 11-10 di Oldrado Poggio

Martedì sera è stato ancora il meteo a condizionare in apertura le partite. A Cuneo, dove per la serie A si affrontavano l’Acqua S. Bernardo – Bre Banca e la 958 – Santero e per la serie B a Bubbio tra la Bioecoshop e la Torronalba- Canalese . Le gare si sono concluse regolarmente con la vittoria, a Cuneo, di Fede­rico Raviola, per 11 a 10, su Roberto Corino e a Bubbio con la sorpresa di Christian Gatto (classe 1999) che si è imposto 11-9 a Massimo Marcarino (che perde così l’imbattibilità che durava da 17 giornate). Partenza a handicap La solita cornice di pubblico accoglie le squadre all’ ingresso in campo che avviene con ritardo per consentire che la piazza sia praticabile. Al via gli ospiti vedono che Marcarino appare contratto – dirà di aver avuto paura di cadere sull’asfalto bagnato- ne approfittano per conquistare i primi due giochi. Marcarino però recupera: 2 a 1. La partita vive in uno strano equilibrio con Gatto che alla battuta si muove con agilità e de­strezza costringendo Marcarino a rinunciare al suo colpo migliore, il ricaccio al volo, e se le squadre vanno al riposo in parità: 5 a 5 gran parte del merito è di Christian Giribaldi e Bogliacino che si impongono a centrocampo. I commenti dei big Nell’attesa arrivano i primi commenti de­gli ex, pre­senti in gran numero. Afferma Pierpaolo Voglino: «Una gran bella partita, tra due squadre che figurerebbero bene anche in A. Ottimo il gioco espresso dai due capitani e da Christian Giribaldi». Per Gian Carlo Cirillo «se Marca­rino non si mette a giocare come sa fare, vincerà Gatto». Effet­tiva­mente, diventato asciutto l’asfalto Marcarino gioca con più preci­sione e potenza, ma Gatto si difende ribattendo colpo su colpo. Così dopo che gli ospiti sono andati avanti di 2 giochi: 7 a 5, ar­riva prima la rimonta di Marcarino : 7 a 7, ma subito dopo ancora im­precisioni e falli in giocate decisive del padroni di casa concedono 2 giochi agli avversari: 9 a 7. Dopo, un punto per Marcarino: 9 a 8, ma sarà l’ultimo perchè Gatto cresce ancora e Oscar Giribaldi adesso chiude bene a centrocampo , così arrivano i 3 giochi per lui decisivi per la vittoria, in meno di tre ore di bel gioco da entrambe le parti. Il nuovo modo di posizionarsi in campo degli arbitri Massimo Ardenti e Luigi Bernasconi ha soddisfatto tutti. La profezia di Bertola Per Felice Bertola «questa è stata la prima partita bella che ho visto a Bubbio quest’anno. Gatto è un ragazzo promettente. Penso che tra due anni possa essere protagonista anche in A. Già quest’anno però potrebbe vincere il campionato di B. Ho ammirato il suoi colpi al volo». Riconosce Marcarino: « Gatto ha sfruttato la sua potenza in battuta e i nostri errori iniziali hanno finito per pesare sul risultato». E Gatto: «Giocare sulla piazza? Pensavo peggio, avevo timore, in­vece siamo partiti tranquilli sapendo che perdere qui ci poteva stare, invece siamo riusciti a stare concen­trati fino alla fine vincendo meri­tatamente». Chiosa il dt Ghigliazza (Bubbio): «Sapevamo che erano forti: e stasera hanno gio­cato veramente bene». Santero sconfitta Alla 958 – Santero di Corino il martedì non porta fortuna. Dopo la sconfitta a Spigno l’altra sera è arrivata anche quella di Cuneo decisa sulla caccia unica. Raviola in vantaggio 6-4 al riposo è sempre statop avanti prima della veemente rimonta di Corino fino al 10 a 10.

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