Sferistica a Gabiano

Gabiano Monferrato è stato  un paese molto importante per la mia vita sportiva ad iniziare dal 1968 quando disputai una gara amichevole in attesa del grande balzo in serie A dell'anno successivo.

Paese di una prima delusione quando venni "scartato" dopo un provino di fronte ai grandi condottieri di quel tempo. Paese nel quale ritorno sempre molto volentieri per la tante amicizie che ancora mi legano a quel mondo tamburellistico ai bordi del tamburello giocato. Ci sono ritornato qualche settimana fa invitato dalla Coordinatrice Scolastica M.a Maria Brusasca e dalle sue collaboratrici  le maestre Daniela  Masoero e Angela Vogliotti su consiglio del Presidente dell'Associazione Tamburello Prof. Mario Richetta, dal suo vice Giorgio Monferrino e dal DT Paolo Marca. Un'accoglienza simpatica e calorosa da parte del Sindaco Domenico Priora, dal Vice Sindaco già giocatore di tamburello Giuseppe Gagliardone e da alcuni amici/ospiti di lusso quali Angelo Uva, Mauro Amerio e  Silvano Ameriodetto Braccio. Presente anche il Presidente della Pro Loco il Campionissimo Riccardo Bonando. Il motivo della mia presenza è stato quello di poter parlare a ruota libera su un tema che dovrebbe interessare molti paesi delle nostre zone ancora votate agli sport della palla chiamati "sferistici", molto popolari come la pallapugno, con tutte le sue varianti, il bracciale e naturalmente il tamburello. E se l'accoglienza è stata stupenda  oltre le più rosee previsioni è stato l'interesse dimostrato dagli alunni delle III° le IV° e le V°, che hanno chiesto più volte delucidazioni intorno ad alcuni argomenti a volte piuttosto ostici da spiegare in modo esauriente. Non era la prima volta che mi cimentavo in questa esperienza e già prima a Costigliole, a Castagnole Lanze, a Monale ed a Refrancore avevo notato il grande interesse e la partecipazione degli scolari. La sferistica è in fondo il riassunto sportivo di tutte quelle disciplne che ruotano intorno ai giochi di palla, antichissime di molti secoli prima dell' era cristiana. Tracce si riscontrano già nelle caverne della zona Sud della Francia, nelle culture babilonese e assira:ma bisogna scomodare il pluralistico Omero per assistere al primo gioco di palla quando Ulisse, l' eroe della guerra di Troia, ormai logoro da 20 anni di peripezie attraverso terre e genti sconosciute, incontra al suo risveglio la spledida figlia del re dei Feaci, Nausicaa che si sta dilettando con le sue ancelle. Saltiamo a piè pari a Roma, alle terme di Caracalla dove i "...i romani giocavano a palla" ed a Pompei dove solo recentemente sono stati scoperti alcuni resti di un bastione che senz'altro era un  muro di appoggio dello sferisterio. Ma a suscitare l'interesse maggiore è stata la descrizione degli sport presso i popoli della Mesomerica, in particolare Maya, Toltechi e poi Aztechi detti Mexica, da dove arriva il nome dato al Messico. Sacrifici umani, giocatori che imitano gli dei. Gli europei sbarcati sulle coste americani notarono che dai tranchi incisi di alcuni alberi fuoriusciva un lattice schiumoso che gli indigeni raccoglievano per fare suppellettili e oggetti vari Appositamente tagliato veniva masticato: era il chiclkeltz, nientaltro che il chewingum di oggi. Con la "vulcanizzzazione" iniziò una nuova era quella della gomma, oggi assolutamente indispensabile nel mondo moderno. Anche i giochi di palla cambiarono, migliorarono gli attrezzi ed i regolamenti e sino all'oggi con i tamburelli moderni di plastica e le palline ormai perfette per rendere il gioco sempre più godibile. Sono centinaia i poeti e gli artisti che hanno scritto o si sono avvicinati a questo splendido mondo: tra questi Omero, appunto, Giulio Cesare, Traiano nella Roma antica. A seguire il più grande  dei poeti Giacomo Leopardi, da Recanati, che dedicò al fuoriclasse del bracciale Carlo Didimi la Sua "Ode ad un vincitore di pallone", Edmondo De Amicis, di Oneglia, autore de "Gli azzurri e i rossi", Cesare Pavese ne "La luna ed i falò", Giovanni Bergese, Enzo Coppo, Enzo Spezia, Remo Gianuzzi, Beppe Fenoglio quello del "Partigiano Johnny", Angelo Gatti, Franco Piccinelli, ne "Una partita stregata" il poeta romanesco Gioacchino Belli, lo scrittore veronese Aleardo Aleardi, il vicentino Arnaldo Fusinato autore de "L'ultima ora di Venezia", il bolognese Jacopo Taruffi, l'abate Luigi Clasio, il savonese Raffaello Chiabrera sino al "disprezzato Giovan Battista Marino e molti altri che non voglio continuare a citare anche per stimolare qualcuno in questa ricerca. Un grazie sincero agli organizzatori dell'avvenimento che potrebbe avere un seguito in futuro. Spero che queste mie righe possano  recare qualche vantaggio ed una spinta verso una conoscenza più approfondita dei nostri sport davvero tradizionali ma che hanno un forte valore spirituale ai nostri giorni. Un chicca per chiudere: è davvero bello insegnare ai bambini ma più confortante è il vedere l'attenzione che viene prestata alle novità che hanno conosciuto, forse, per la prima volta. Grazie a tutti, dunque ed un grazie particolare per lo splendido pranzo curato da Paolo Marca nel Ristorante storico "da Mariulun" a Cantavenna, con i tanti amici di sempre già citati davanti ad uno paesaggio mozzafiato sulle risaie del vercellese che si allungano sino a sfiorare con la mente le cime ancor innevate del Monte Rosa. Che spettacolo!!!!!!

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