L'idea di Samuel Valle. “Doppio tesseramento nell’Open e nel Muro”

La proposta di Samuel Valle: “Basta non sovrapporre i campionati”

La proposta di Samuel Valle entusiasma ancor più di un suo «15» scagliato a terra. Come una pallina, che sibila tra campi open e i muri delle piazze per cercare di riavvicinarli. Avvicinare anche gli assi astigiani al loro pubblico in una specialità che assegna un titolo nazionale ma ha nel Monferrato la sua culla, fatta di storia, tradizione e cultura. «Nell’Astigiano esiste una grande storia di tamburello - interviene il mezzovolo chiusanese quest’anno in forza al Solferino - e sono anche tanti i giocatori che si muovono macinando chilometri per calcare i campi della A open, specialità che più amano». «Ma allo stesso modo - prosegue - alcuni avrebbero piacere di poter giocare match davanti al pubblico di casa e sui campi dei paesi in cui sono nati riaccendendo il campanilismo che forse i più nostalgici lamentano essersi spento».

L’idea. Da qui la richiesta di poter militare sia in una squadra open che in una a muro, come già accade per indoor o col tambeach. Domanda non nuova, senza muovere critiche all’una od altra disciplina, e che Valle pone non da ora al presidente federale ed alla commissione tecnica ma rilanciata forte della tanta voglia di tamburello sulle colline, dove non sono troppe le risorse economiche. La duttilità era normalità nel passato fatto di «Cerot» Marello, Bonanate, Capusso ma eccezione nel tamburello moderno. L’idea di Valle viene promossa da Gianni Maccario, coach del Cinaglio che tenta di riportare nell’Astigiano la serie A: «Ma nonè di facile attuazione, fattibile se si ipotizza un campionato a libero con otto squadre. Quindi campionato chiuso a giugno e da luglio torneo a muro magari portando qualche giocatore indigeno». Forse utopia. C’è chi si accontenterebbe di riprovare l’esperienza della Coppa Italia a muro allargata ad alcuni atleti del libero. Certamente diffidenti i dirigenti delle società del libero che riconoscono ingaggi importanti ai tesserati i quali rischierebbero più infortuni qualora impegnati su altri campi e più specialità. Comunque un’apertura viene fatta da Andrea Fiorini, coach della trentina Sabbionara nelle cui file militano tre piemontesi (Belluardo, Gozzellino e Bonando): «Che qualche volta i miei atleti giocassero anche a muro non mi darebbe fastidio e per i giovani sarebbe uno stimolo in più. Dal punto di vista burocratico e assicurativo si potrebbe fare il doppio tesseramento». «Personalmente vorrei vedere giocatori ma anche giocatrici giocare muro, open ed indoor convivere nella stessa stagione sportiva. Sono alcuni dirigenti a frenare possibili aperture» interviene Alessandra De Vincenzi, consigliere federale, ricordando che «dallo scorso anno il consiglio ha deliberato per i giovani di militare sia nel muro che nell’open, anche se nelle serie C e D). Basterebbe adeguarlo per tutti senza limiti di età. Società e presidenti permettendo».

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