Intervista a Gabriele Weber del Mezzolombardo

Dopo un’annata trionfale, la sua stagione sta proseguendo al meglio con la convocazione in nazionale, in occasione del campionato europeo indoor under diciotto, in programma a Guidizzolo (Mantova).

Stiamo parlando di Gabriele Weber, grande artefice dei successi del Mezzolombardo. Il giovane giocatore trentino avrà nell'occasione  la fascia di capitano. 

Mezzolombardo è una società ambiziosa con un passato importante, cosa ha significato per te giocare con questa squadra?

Giocare a Mezzolombardo per me è sitata una grande occasione per crescere con grandi giocatori, ma soprattutto brave persone. E’ stato anche un modo per riuscire a mettermi in mostra nel tamburello dei "grandi". È stato un anno molto intenso, ma sicuramente soddisfacente anche se devo dire che personalmente, insieme ai nuovi innesti, avevo la pressione di cercare di riuscire a fare bene, dopo tre anni per la società, fatti di delusioni e sofferenze

Annata 2016, come la potresti definire e quali sono stati i punti di forza del gruppo?

Penso che il 2016 rimarrà un anno indimenticabile per la società, al pari delle annate 2008 e 2010 se non vado errato, quando la squadra aveva posto fisso nelle prime due posizioni della classifica insieme ad un certo Callianetto. Sinceramente quando sono arrivato, non avrei mai pensato di fare un campionato simile facendo pieno bottino di trofei con lo scudetto, la coppa Italia e infine la supercoppa. Tutto questo è stato reso possibile da un gruppo molto unito e affiatato e il nostro punto di forza penso che sia stato proprio questo, lo stare insieme, condividere gli stessi spazi e le stesse amicizie, senza mai alcun litigio. È stata una stagione fantastica che cì ricorderemo a lungo, ma che ora dovremo lasciare da parte per concentrarci sulla durissima stagione che verrà, ovvero quella della serie A. 

In un campionato duro come quello di serie B, quanto è stata importante l'esperienza di giocatori più esperti come Stefano Ioris e Stefano Bottamedi?

Avere due giocatori alle mie spalle come loro mi ha aiutato moltissimo. In “primis”, sono due bravi giocatori e in secondo luogo, sono anche due persone sempre disponibili ad aiutarti nei momenti di difficoltà grazie alla loro maggiore esperienza. Per questo li ringrazio molto.

Nel prossimo campionato affronterete squadre come Castellaro, Cavaion, Solferino, cosa vorrà dire per te sfidare i fuoriclasse di queste squadre?

Per me affrontare squadre in cui giocano i miei idoli è il sogno che avevo da bambino e che finalmente si avvera. Mi sembrerà probabilmente un po' strano trovarmeli come avversari, quando di solito mi piazzavo fuori dal campo ad osservarli, cercando di apprendere il più possibile. Per noi sarà pressoché una vera e propria impresa provare ad impensierire squadre come Cavaion e Castellaro, ma ciò nonostante ci proveremo sempre e comunque.

Dopo un'annata positiva, la convocazione in nazionale. Che sensazione hai provato e cosa vuol dire per te rappresentare l'Italia?

Rappresentare l'Italia è sempre un'emozione particolare, esserne il capitano lo è ancora di più. Ora abbiamo questo europeo under 18 a Guidizzolo. Non sarà facile, ma proveremo a vincerlo. Ad ogni modo, daremo il massimo in ogni partita.

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