Il clan dei Gay

Scurzolengo, provincia di Asti, in questo piccolo paese del Monferrato inizia nel 1859 la storia della dinastia Gay, famiglia di atleti che riuscì in imprese atletiche straordinarie, oggi confinate su un cartellone metallico all'ingresso di uno Sferisterio abbandonato... (in copertina Gay Scurzolengo primi anni '70)

In quell'anno,  sotto la bandiera del Regno di Sardegna, nasce Michele Gay, detto "Clotu" giocatore mancino cresciuto sportivamente sotto l'ala del compaesano Domenico Bossotto, classe 1840, fuoriclasse italiano dell'epoca di Pallone a Bracciale.

Sono purtroppo poche le notizie dei primi anni di carriera di  Michele, che viene comunque inquadrato come il miglior tamburellista astigiano della seconda metà dell'ottocento insieme a Francesco Rebaudengo di Montechiaro, suo compagno in una sfida Genova-Asti datata 1885. La fama del Clotu arrivava comunque oltreoceano: il 15 ottobre 1887 a Buenos Aires partecipa ad un esibizione di pallone a bracciale mentre l'anno successivo torna nella capitale argentina con la selezione astigiana  (Michele Gay, Eugenio Cerrato, Eugenio Arri, Giovanni Coppo) sfidando con il bracciale i pelotari locali che giocavano con la chistera. Per la cronaca vinsero gli argentini.

Nel 1895 Michele viene assunto presso il nuovo sferisterio di Torino Via Napione, dove si giocano due partite al giorno con annesso totalizzatore. Di quella stagione vengono ricordate tre sfide con in palio un premio di mille lire giocate dalla squadra locale di bracciale (Gay, Arri, Annibale Sassone, Ignazio Nosenzo, Vittorio Rasero):  l'11 agosto a Torino battono l'Acqui capitanata da Alessandro Rolando, il 15 Settembre vengono sconfitti a Casale 9 a 2 da Alfredo Primatesta, davanti a duemila persone  per poi pareggiare il conto  il 21 settembre a Torino vincendo i casalesi per  9 a 4. Considerate che all' epoca il salario mensile di un operaio specializzato era di 150 lire...

Paolo Gay

Mentre negli anni successivi il "Clotu" continuava ad essere un idolo delle folle sportive della capitale sabauda, nel 1898 sale alla ribalta il figlio primogenito Paolo (1879), detto " il Leone ", che vince ad Asti in coppia con il padre la gara di bracciale piccolo di San Secondo, organizzata dal Conte Ottolenghi con in palio un premio di mille lire. La coppia , poi , nel 1900 vince 250 lire alla gara di Acqui Terme  ed in seguito lancia una sfida a tutte le squadre italiane, con posta 500 lire ... nella stessa stagione Michele il 19 Marzo a Torino sconfigge in singolo al bracciale toscano l'aretino Dante Ulivi per 7 a 3, per poi cedere il 15 Aprile, sempre allo stesso gioco, con la selezione regionale (Gay, Rasero, Rolando) ai campioni fiorentini di Poggibonsi (Nicolò Iozzi, Lorenzo Nidiaci, Enrico Marini ). Quel giorno in via Napione a causa dell'elevata affluenza di  pubblico fu sospesa la vendita dei biglitti di ingresso.

Nel 1901 Michele si sposta al nuovo sferisterio Re Umberto, in corso Peschiera a Torino, dove le sue esibizioni sono quotidianamente annunciate sulla Stampa. Fanno la loro comparsa negli sferisteri gli altri due figli Domenico (1887) e Silvio (1892) che, insieme al padre ed al fratello, vincono la Coppa Città di Casale di bracciale, sconfiggendo in finale i professionisti locali Emanuele Aichino e Primatesta. A seguito di quella vittoria Paol , ingaggiato in quell'anno alle Cascine di Firenze,  sfida in testa a testa con mille lire di posta chiunque si presenti negli sferisteri di Alba, Asti o Moncalvo oppure insieme ai famigliari chi si presenti a Torino. Accettano e perdono la sfida Sassone, Nosenzo, Alberto Laferrere e Filippo Sardi.

Michele ed i tre figli negli anni successivi  si sdoppiano fra i due sferisteri torinesi intrattenendo gli scommettitori che erano soliti puntare sul "Clan dei Gay" . Combina qualcosa di piu Paolo, che viene ingaggiato per trasferte anche a Roma, Firenze e Bologna. Nel 1902 a Torino sfida al bracciale Giulio Mazzoni da Prato,  gareggiando a chi piu volte attraversava con il pallone un cerchio di diametro 1 mt posto sulla mezzeria ad 8 mt di altezza. Nel 1905 a Firenze sconfigge da solo i 3 migliori giocatori locali.

Il 7 Maggio 1906  vince ad Asti in testa a testa Michele Ponzone per 11 a 3 riversando in città una folla senza precedenti. Per l'occasione furono organizzati due treni speciali da Torino e Casale. Vinse un premio di duemila lire e al totalizzatore si registrarono 60mila lire di scommesse. Nella rivincita, il 20 Maggio a Torino, vinse quattromila lire ...

Nel 1907 inizia l'ascesa di Domenico Gay: a Voltri il 4 Agosto in una gara al tamburello Domenico, Paolo, Sassone e Lorenzo Amati vengono sconfitti da Lorenzo Bruzzone e Attilio Bagnasco per 19 a 4. Nella rivincita a Torino Corso Peschiera l'11 Agosto la partita si chiuse sul 18 pari in seguito alle volate costanti di Domenico e Bruzzone. Premio complessivo per le due sfide 13500 lire!!!   Nel 1910  a Torino batte Bruzzone al tamburello 13-7, che gli lancia una  rivincita giocando da solo allo Zerbino di Genova contro Domenico, Egidio Canepa e Vittorio Rasero con mille lire in palio.

Nel 1911 ai tre fratelli si aggiunge il cugino Luigi (1894). In quell'anno al gioco del Pallone Grosso il clan vince il Torneo di Roma a Porta Salaria e viene premiato per meriti sportivi dal presidente del consiglio Giovanni Giolitti.  Si ripete poi a Torino, nel Torneo dell'Esposizione, al ritorno da una tourneè negli sferisteri dell'Italia centrale con contratto di 1500 lire mensili.

Domenico Gay

L'anno succesivo iniziano ad arrivare i titoli tricolori: Domenico si laurea Campione d'Italia di bracciale piccolo nel 1912 con il Torino(Gay, Sassone, Cerrato, Palazzolo) e nel 1913 con lo Scurzolengo (Domenico e Silvio Gay, Canepa, Cerrato), mentre nel 1914 si classifica secondo nel pallone elastico con la maglia del Torino (Gay, Rasero, Giovenale, Borgo, Enrico Bevilacqua), sconfitto in finale davanti al pubblico di casa il 12 agosto dal Mondovi (Riccardo Fuseri, Pietro Cocito, Vincenzo Ferro, Stanislao Rossi)  per 11 a 9 dopo sei ore di gioco. Secondo anche nel campionato di tamburello, sempre sconfitto da Cocito e Fuseri.  Medaglia d'argento anche nel bracciale piccolo per lo Scurzolengo dei fratelli Paolo e Silvio. Nello stesso anno vince però due memorabili sfide a Torino: il 21 Maggio  Domenico, Paolo e Gioacchino Palazzolo sconfiggono con il bracciale tre portieri  (Angelo Gallina, Giovanni Innocenti e Umberto Pennano), che, favoriti dai bookmaker potevano colpire un pallone da calcio sia con i piedi che con il bracciale, il 2 Agosto invece con il tamburello sconfigge Fuseri in singolo per 13-7...

Domenico Gay e Giovenale Borgo

Nonostante il rallentare delle attività sportive dovuto alla Guerra Mondiale, nel 1915 su interessamento di Paolo Gay e Gioacchino Palazzolo viene eretto a Torino in via Cigna lo Sferisterio Dora. Domenico invece continua a dominare le scene del pallone elastico vincendo gli scudetti 1917 (con i due fratelli ed il cugino) e 1918 (Gay, Borgo, Marasso, Rasero) con la maglia del Torin , classificandosi secondo nel 1919 e terzo nel 1915. Nel 1919 perde la finale della coppa Medaglia d'oro del Re, ma a fine gara in accordo con gli altri giocatori dona l'incasso ai mutilati di guerra. Nel Bracciale Piccolo invece viene sconfitto in finale al Torneo di Acqui dal Calliano di Bevilacqua 11-7, che a fine gara lo provoca, sfidando con posta mille lire qualunque quadriglia formata da giocatori tutti nativi dello stesso comune.

La sfida del Bevilacqua viene raccolta da Luigi Gay che l'anno successivo, il 4 Luglio 1920,  sconfigge a Moncalvo la squadra di Calliano 13-11, dopo che alle ore 17 le entrate dello sferisterio aleramico furono chiuse "a motivo di una strepitosa ressa di gente" . Dopo l'impresa del cugino, Domenico rialzò la posta sfidando con i suoi famigliari chiunque si presentasse in quel di Moncalvo con posta 5000 lire ... in quell'anno Domenico si ferma alle semifinali sia nel pallone elastico che nel tamburello, Silvio e Luigi  si classificano terzi con lo Scurzolengo nel bracciale piccolo, mentre Paolo, con la maglia del Calliano (f.lli Bevilacqua, Gay, Pio Ferraro) perde la finale contro il Portacomaro ( Canepa, Cerrato, Sirotto, Arri) 11-7. Per l'occasione allo Sferisterio Barbanotti  viene riservata una corsa del tramway Asti-Casale. La rivincita famigliare con i portacomaresi arriva nel 1921 al Torneo di Asti, con lo Scurzolengo che, pur orfano di Domenico, vince la finale 11-9 ...

Negli anni successivi per i campioni di Scurzolengo iniziano a farsi sentire le primavere, ed allo stesso tempo il bracciale piemontese inizia una lenta fase di declino, abbandonato sia dai grandi sferisteri cittadini che dalle testate giornalistiche. Paolo vince l'ultimo campionato nazionale di questa disciplina nel 1927 con l'Asti (Gay, Giovanni Trombetta, Giuseppe Galetto, Carlo Diotti). Domenico si classifica secondo nel 1927 con l'Acqui, Luigi è secondo nel 1922 con il Moncalvo e Silvio gioca per le squadre di Scurzolengo e Asti. Si diradano anche le sfide a Torino, teatro dell'ultima vittoria significativa di Paolo, che nel 1927 sconfigge in testa a testa Cocito per 15 a 12. 

Dopo la scomparsa del gioco prima dalle città di Asti, Casale e Vercelli, e la volta della zona dell'Alto Monferrato (Acqui e Ovada). Infine cade l'ultimo baluardo, quello della "zona del quadrilatero " ovvero i paesi astigiani di Calliano, Portacomaro, Scurzolengo e Montemagno, il cui sferisterio è teatro dell'ultimo grande torneo di questa specialità, datato 1937, che vide Domenico Gay vincitore all'età di 50 anni. L'ultima grande sfida di questo grande Campione è comunque datata 16 agosto 1938, sferisterio di Moncalvo, ospite d'onore il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Voci di popolo narrano anche incontri in quelle zone nel primo dopoguerra  ma non dopo il 1950.

In seguito alcuni membri di questa famiglia nel loro paese natio fondano una società sportiva e contribuiscono alla costruzione di un centro sportivo. A Scurzolengo nel 1967 viene inaugurato lo  Sferisterio Gay, tuttora esistente. Nel 1968 viene fondata la società tamburellistica Gay Scurzolengo che chiude i battenti nel 1983, con all'attivo 4 stagioni in serie A  e 4 in serie B, categoria in cui si laurea  Campione d'Italia nel 1971.

Oltre ai membri della famiglia Gay sono stati molti i buoni giocatori originari del paese astigiano che oggi limita la propria attività sferistica ad un torneo di tamburello fra residenti alla festa del paese con la " bàla mola " (pallina depressurizzata), giocato sotto un muro che ha visto crescere campioni capaci di attraversare l'oceano, intrattenere migliaia di scommettitori, erigere sferisteri e stringere la mano alle massime cariche istituzionali italiane.

Scurzolengo campo vecchio

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