Fatale il muro di Montemagno e il 1° Memorial Vanni Pesato all’imbattibilità del Moncalvo campione. Vince Rocca d’Arazzo (19-11)

«Voglio pensare che papà sarebbe stato felice così» annota Vittorio Pesato, secondogenito dell’indimenticato direttore sportivo ed imprenditore, volgendo la memoria al 1992 «quando nella finale giocata a Portacomaro sedendo sulla panchina rocchese perdette proprio per mano del Moncalvo». Un premio alle contendenti è risultata l’ottima cornice di pubblico nonché all’organizzazione. Domenica sul campo i biancorossi scudettati e vincitori della Coppa Italia si sono arresi segnando la prima sconfitta dopo un filotto di ben quindici successi consecutivi. A consegnare l’assegno ai vincitori il figlio Vittorio che aveva lanciato l’idea poi prontamente raccolta da Giulio Griffi, amico di Vanni e tornato quest’anno al tamburello a muro quale patron del Montemagno, convocando sul muro di piazza Umberto I quattro sodalizi alla cui guida si adoperò il “Sacchi del tambass” (anche Montemagno e Portacomaro). La finale è stata una partita al sapore di derby visto che nelle fila rocchesi erano stati ingaggiati Fracchia ed il rientrante Biletta, con altro fondocampista Stracuzzi per una trazione tutta grazzanese. Prima linea con Alciati e Prai a ricordare la stagione trionfale in cadetteria. Gli eccessivi errori sono stati fatali a Monzeglio e compagni con tabellone in equilibrio fino ai 6 giochi. Poi primo break del Rocca che girava 8-7, il vantaggio cresce sul 10-8 e ancora 12-9. Trampolino netto (15-9) ed incontro segnato tanto che dopo il cambio 17-10 il Rocca chiude la pratica dopo poco più di due ore e mezza di scambi