Arriva il touch tennis col torneo alla Saves Orti Alessandria

Dopo il padel, sbarca in Italia un altro sport della racchetta. Terreno dei 12 metri per sei. Da un campo di regolari dimensioni se ne ricavano quattro per il touch.

Campo di dimensioni ridotte, la pallina è di spugna

Arriva dall’Inghilterra e sbarca in provincia un altro sport della racchetta: dopo il «padel», ecco il touch-tennis, che a fine inverno e in primavera vedrà la disputa di un mini-circuito con tornei alla Saves Orti Alessandria (17 febbraio), al Country Club Vho (11 marco), al Park Ovada (25 marzo) e nuovamente nel capoluogo, sui campi del Dlf, l’8 aprile. Poi, ci saranno esibizioni a Ortincontra.

Il referente per il Piemonte è il maestro torinese Marco Catalano, di Alpignano, che ha trovato adepti anche in altre zone della regione, trovando subito riscontri positivi alla Saves, dove insegna Fabio Beraldo, già campione italiano di doppio. Si gioca con racchette più piccole e con una palla di spugna - spiega Catalano -. Le regole sono identiche al tennis normale, tranne che per la battuta, perché è una sola la palla a disposizione per il servizio. Il campo ha misure ridotte, 12 metri di lunghezza e 6 di larghezza. In pratica, sfruttando il corridoio del doppio, da un terreno di gioco standard se ne possono ricavare 4 per il touch».

Con la possibilità di far disputare più partite in contemporanea e col minor dispendio di energie degli atleti (due set su tre, vince chi arriva per primo a 4 games, con due di margine sull’avversario, come nel Next Generation di Milano), in una sola giornata va in scena l’intero torneo, dai turni preliminari alla finale.

Ma quali sono le differenze rispetto al tennis tradizionale? «Il servizio è meno incisivo, parte avvantaggiato chi sa dare rotazioni ai colpi - afferma Fabio Beraldo, fresco vincitore di un torneo a Monza -. Gli spostamenti sono più brevi, ma sbaglia chi pensa che si faccia minore fatica. Però, è di facile apprendimento: anche chi non ha mai preso una racchetta in mano può imparare facilmente».

Un mondo ancora da esplorare, ma con una nicchia importante di praticanti in 4-5 Paesi europei, a cui l’Italia si sta accodando, perché a «touch» si gioca già parecchio, soprattutto in Lombardia e Toscana.

Per la sfida alla Saves, iscrizioni già aperte a 10 euro e con un numero minimo di partite garantite. 

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