Lettera aperta ai lettori de “La Stampa”
Alessandra De Vincenzi
Consigliere Federale F.I.P.T. Delegato per l’Attività Femminile e Specialità a Muro.
Gentile Sig. Binello,
purtroppo non ho il di(s)piacere di conoscerLa, se non tramite qualche breve telefonata ma tant’è.
Mi ha fatto sorridere il suo articolo uscito ieri sulle pagine de “La Stampa” dal titolo “Quella sfida senza spettacolo specchio di un tamburello alla ricerca del tempo perduto” e mi permetto di replicare quanto da Lei scritto perché ritengo il Suo articolo uno svilimento mediatico lesivo ed offensivo nei confronti di chi pratica, vive, ama e sponsorizza (molte volte di tasca propria) questo Sport e mi lascia supporre sia solo una ricerca di pubblicità personale.
Potrei replicare punto per punto ogni indegna osservazione che Lei ha rivolto allo Sport che amo e che rappresento come Consigliere Federale delegato ma mi limito a chiederLe dove si stata la Sua penna in tutti questi mesi di Campionato?! Mesi di Campionato in cui la classifica, mai così incerta, ha visto primeggiare le due squadre di Montechiaro, il Vignale e solo in ultimo il Grazzano! Dov’era Lei quando il Grazzano, subiva una sonora sconfitta per mano del Rilate, unica squadra quest’anno a vincere in P.zza Cotti!? Dov’era Lei quando Alessio Monzeglio, ad oggi considerato uno dei più grandi giocatori ed interpreti di questa specialità, è sceso nuovamente in campo dopo un serio infortunio che ha compromesso tutto il campionato della Società di Moncalvo!?
Dov’era Lei il 02 agosto 2015?! Immagino che questa data non Le dica molto. Al contrario sono sicura che gli spettatori presenti nella “Bombonera” a Castell’Alfero (AT), gremita in ogni spazio possibile per la finalissima di Campionato 2015, si ricordino bene ancora oggi quella giornata! Per la cronaca, visto che sicuramente Lei non era presente, il Grazzano vinse 19-17 dopo un’incredibile e spettacolare partita contro un Vignale che, solo nell’ultimo trampolino, ha ceduto le armi. Il Campionato quest’anno è stato meritatamente vinto da una squadra il cui giocatore più anziano non ha 50 anni come Lei scrive, bensì 32.
Se Lei avesse presenziato a qualche partita nei mesi scorsi, scendendo dall’olimpo dei giudicatori della domenica, avrebbe potuto vedere un tifo che non fa solo “colore” ma fa “calore”, avrebbe potuto vedere tra le fila del pubblico quelle facce contadine che Lei cita nel Suo articolo, commentare la partita accanto ai giocatori della Serie A open, avrebbe potuto ma non l’ha fatto...
La invito a rivedere la Sua conoscenza dell’attuale mondo dei bastioni e La invito anche a trascorrere con noi un “terzo tempo”, ammesso che lasci da parte un po’ del cinismo e del qualunquismo con cui ama condire i suoi pezzi giornalistici perché, come sicuramente saprà, per ogni tamburellista la cosa più bella ovviamente è vincere, la seconda è fare merenda, meglio se merendasinoria, con i compagni e gli amici avversari.
Ci troverà presso lo Sferisterio “Cav. Beretta” di Tonco, ah ... Sferisterio, è il campo dove giochiamo, qual’ora non lo sapesse, tra le tante cose.....