Dall’alta Langa a Pirkkala: alunni di una scuola finlandese stregati dalla pallapugno del Piemonte
È successo durante un progetto di mobilità Erasmus promosso dall’istituto comprensivo Bossolasco-Murazzano. I professori italiani hanno insegnato ai ragazzi come si gioca.
Uno sport di antica tradizione che ha ispirato scrittori come Beppe Fenoglio e Cesare Pavese
Il primo anno in cui ho preso servizio come dirigente scolastico presso l’Istituto Comprensivo Bossolasco‑Murazzano, mi stupì il fatto che le ragazze di terza Media, anziché essere impazzite per Cristiano Ronaldo, lo fossero per Raviola. Capii pertanto subito che il balon avrebbe avuto, nella nostra scuola, una sua dignità. Il grido di dolore di Piero Dadone sulla moritura pallapugno mi ha pertanto ulteriormente sollecitato sull’importanza di continuare un percorso che abbiamo intrapreso da anni, perché se, come dice Recalcati, un’ora di lezione può cambiarti la vita, un’ora di pallapugno a scuola può preservarne l’esistenza.
Nel nostro Istituto Comprensivo il gioco del balon, soprattutto nella versione della pallapugno leggera, ha un ruolo centrale nella programmazione delle attività sportive in preparazione dei giochi studenteschi. In Alta Langa, infatti, il balon ha una lunga tradizione e, in Italia, ha ispirato scrittori centrali della letteratura novecentesca e anime del nostro territorio come Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. Anche per questo un Istituto come il nostro, che ha come logo un albero con le radici nel territorio e la chioma in Europa, non può non valorizzare questo sport. In quest’ottica abbiamo cercato di agire anche con le nostre mobilità Erasmus, quando abbiamo portato la pallapugno leggera sul ghiaccio finlandese o nelle palestre di Croazia e Portogallo, grazie soprattutto all’impegno del nostro insegnante di Educazione fisica (nonché istruttore federale) Stefano Barbero e del nostro insegnante di Religione (e già campione italiano di pallapugno) Fabrizio Cerrato. Partecipiamo costantemente ai campionati provinciali studenteschi di pallapugno leggera, spesso imponendoci, ma non abbiamo poi la possibilità di partecipare ai Regionali, in quanto solo il Coordinamento scolastico provinciale di Educazione Fisica di Cuneo, guidato prima dal professor Strizzi ed oggi dalla professoressa Giubergia, organizza la fase provinciale. Un primo obiettivo che dovremmo porci è di allargare almeno ai Coordinamenti di Asti e di Alessandria le fasi provinciali di pallapugno, in modo da poter tentare di riportare il gioco ad una diffusione più consona alla sua tradizione.
Qualcuno obietterà che la pallapugno leggera è solo parente lontana del balon e in parte è vero. So che la Federazione ha in cantiere un nuovo progetto per avvicinare la pallapugno scolastica a quella tradizionale, da praticarsi non in palestra. ma negli sferisteri; attenti, però, perché gli sferisteri sono pochi, ma i cortili e le piazze sono tante, ogni Comune ne ha almeno una. Collaboriamo allora per poter tornare a giocare anche nelle piazze, restituiamole ai bambini, almeno una volta alla settimana, chiudendole al traffico come si fa nel giorno di mercato. Per noi il balon non è solo sport, ma anche cultura, per cui, aiutati dallo storico della pallapugno Giorgio Caviglia abbiamo collaborato volentieri con l’Associazione culturale Sphaerysterium, presieduta da Massimo Berruti nella realizzazione di una mostra sulla pallapugno, allestita oltre che a Bossolasco e a Cortemilia, anche in altri paesi dell’Astigiano e dell’Alessandrino. Abbiamo realizzato un breve documentario sul balon e, sotto la regia di Sandro Bozzolo, un episodio di una serie dedicata ai racconti di Fenoglio, in cui il campione d’Italia Massimo Vacchetto ha recitato se stesso ricalcando Augusto Manzo ne «Il paese». Cerchiamo insomma di tenere in vita sia la memoria che la pratica del balon e i ragazzi e le ragazze ne sono felici. Invito gli insegnanti di Educazione fisica a tenere conto della pallapugno nella loro programmazione e la Federazione a organizzare corsi ed eventi nelle scuole. Se abbiamo riscontrato interesse in Finlandia o in Croazia, tanto più ne troveremo nei nostri territori, in cui è ancora vivo il ricordo delle epiche sfide tra Manzo e Balestra o tra Bertola e Berruti. Se lavoreremo tutti nella stessa direzione la pallapugno sopravviverà, almeno finché una ragazza di terza Media potrà entusiasmarsi, nel sole di una piazza, per un atleta in carne ed ossa battitore, spalla o terzino.
prof. Bruno Bruna dirigente scolastico IC Alta Langa