Lo scudetto di Max

Vacchetto rimonta Bruno Campagno (in lacrime per un infortunio) e conquista il sesto scudetto di balon

Con una rimonta strepitosa Massimo Vacchetto, 27 anni, leaderdella Marchisio Nocciole di Cortemilia, ha conquistato il titolo di campioned'Italia di pallapugno. Nello sferisterio «neutro» di S.Stefano Belbo ha battuto Bruno Campagno (Albeisa) per 11-10 al termine di una gara tesissima, che ha avuto anche risvolti drammatici, perché Campagno, in vantaggio per 8-6, si è procurato la sospetta fattura del menisco. È rimasto in campo con mobilità vistosamente ridotta, ma, pur giocando «con una gamba sola», ha sfiorato il successo. Alla fine ha prevalso Vacchetto che ha annullato due match-point; scampato il pericolo è volato verso il successo.

Un pieno di forti emozioni

La gara di ieri era la prosecuziondi quella sospesa una settimana fa per la pioggia. Una bella giornata di sole, che esaltava i colori autunnali della Valle Belbo, ha accolto i giocatori nella «bella». Si è partiti dal 5-1 per Campagno e 40 pari. Vacchetto e i compagni Giordano, Cocino e Rivetti si sono presentati decisi alla clamorosa rimonta. Il primo pallone è stato spedito in intra da Giordano, segno di buon augurio. Solo sul 5-3 Campagno, che aveva a fianco Corino, Bolla e Vincenti, ha mostrato un'apprezzabile reazione (6-3), ma Vacchetto con alcuni grandi colpi è andato al riposo in ritardo di 2 soli giochi (6-4). Alla ripresa le squadre sono andate avanti parallelamente (7-4, 7-6, 8-6); nel quindicesimo gioco Campagno si è bloccato e si è appoggiato al muro, piangendo. Il pubblico, tutto, lo ha incoraggiato. Dopo una sommaria fasciatura, ha ripreso il suo posto e Vacchetto si è ulteriormente avvicinato (8-7). Stringendo i denti e ricacciando le lacrime, Campagno è ripartito ed è arrivato sul 10-7. Vacchetto e i compagni sembravano intimoriti e hanno commesso parecchi errori, perdendo banalmente alcune «cacce» favorevolissime, forse anche per una certa dose di sufficienza. Ma Vacchetto si è ripreso, ha conquistato 3 giochi consecutivi e agganciato il rivale sul 10 pari. Rapido l'ultimo gioco: alle 16,30 intra di Giordano, speculare a quella dell'inizio, e fine della contesa. Vacchetto si è ricucito sul petto lo scudetto che era già suo. Sul trono del balon succede a se stesso (nel 2019 aveva vinto l'ultimo titolo pre-Covid), confermando i pronostici di inizio stagione che lo indicavano come favorito assoluto. Per lui quello di ieri è il sesto scudetto: nell'albo d'oro della pallapugno si colloca al terzo posto insieme ai grandi Franco Balestra e Massimo Berruti. Una compagnia prestigiosa che però è intenzionato a lasciare presto. Davanti a lui nella «Hall of Fame» solo il mito Augusto Manzo (8 titoli) e Felice Bertola (12). Considerato che il campione di Gottasecca ha conquistato l’ultimo titolonel 1986 a 42 anni, Vacchetto ha ancora tempo per tentare di raggiungerlo. «Io non mi pongo limiti» ha dichiarato più volte, con una convinzione che sfiora la sfrontatezza e che deriva da un'assoluta consapevolezza delle proprie qualità. Poi si è scatenata la festa dei tifosi di Cortemilia che hanno «scortato» i vincitori a ricevere lo scudetto dalle mani del presidente federale Enrico Costa presente con il numero 1 della Regione Alberto Cirio, mentre Campagno lasciava mestamente il campo. «Abbiamo compiuto la “mission impossible” di cui pochissimi ci ritenevano capaci - ha detto Vacchetto -; Noi ne siamo sempre stati convinti». —

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