Il balon è tornato, tocca al Mermet "Più sicuro per atleti e pubblico"

Il mitico tempio della pallapugno al termine dei lavori riprenderà a ospitare le partite di serie A

Il campionato è partito, ora tocca al Mermet. Mentre le squadre tornano in campo dopo un anno di inattività, proseguono i lavori per mettere in sicurezza, a prova di Covid, il tempio del balon albese. Dove presto la Pallonistica di Bruno Campagno - che domani giocherà in trasferta a Castagnole contro Gatto e compagni - potrà disputare i match in casa accogliendo gli avversari in uno stadio rimesso (parzialmente) a nuovo.
«Stiamo ultimando le finiture, ma attendiamo la visita della Commissione di vigilanza per avere tutte le autorizzazioni - spiega il presidente della Fondazione Sferisterio Mermet, Nando Vioglio -. Apriremo non appena avremo ottenuto l'omologazione del campo. Speriamo entro fine maggio, primi di giugno». Questo primo piano di intervento commissionato dalla Fondazione che, nel 2018, ha acquistato lo sferisterio nel centro di Alba per curarne il rilancio, prevede la messa in sicurezza della struttura e l'adeguamento di servizi e spogliatoi per atleti, arbitro e pubblico, con un'attenzione particolare anche alle normative anti-Covid. I lavori, avviati ai primi di marzo, ammontano a circa 80 mila euro e sono partiti grazie anche a un contributo di 25 mila da parte del Comune, mentre la Regione si è impegnata in un documento a fare la sua parte. «Cominciamo da qui, - aggiunge Vioglio -, sperando di poter presto prendere in mano il più ampio progetto, e di più lunga scadenza, per la riqualificazione dell'intera struttura».
Con una storia di oltre 160 anni, il Mermet rappresenta per Alba e gli albesi un vero patrimonio storico, artistico e sportivo. In questo primo intervento è stata demolita parte della tribuna al fondo del campo per ricavare i nuovi spogliatoi con la posa di un prefabbricato, l'infermeria e lo spazio per il battitore mancino, sono stati realizzati nuovi servizi igienici e le uscite di sicurezza. La capienza prevista è di 750 spettatori. «La cosa importante oggi era rimettersi in regola, riportare in città la serie A e garantire un campionato in sicurezza - dice il consigliere delegato allo Sport, Daniele Sobrero -. Una volta ultimati lavori, la struttura potrà essere utilizzata anche come palestra, per scuole e associazioni, o ancora per piccoli eventi».
Sul mitico muro azzurro del campo in terra battuta - dove al momento non sono visibili gli scudetti della storia della pallapugno albese con il dominio di Augusto Manzo dal 1947 al 1951 e quello di Felice Bertola, dal '75 all'86, perché in manutenzione - da un po' di tempo è stato appeso uno striscione della città di Alba che recita una frase di Giosuè Carducci: «Il gioco del pallone è il più classico dei giochi». E al Mermet, così come in tutta la Langa, c'è tanta voglia di tornare a giocare. «Siamo orgogliosi ed emozionati di poter rivedere la società albese scendere in campo nel campionato di serie A nel nostro sferisterio, che rappresenta un pezzo di storia della città - dice il sindaco Carlo Bo -. Compatibilmente con l'emergenza sanitaria, l'augurio è che il Mermet possa tornare a essere il fulcro del mondo del balon, coinvolgendo in questo sport sempre più giovani e appassionati».

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