Brevi aneddoti ovadesi

in copertina Beppe Bonanate e Renzo Bottero

Il giornalista del tamburello

Nonostante la sua carriera tamburellistica sia rimasta limitata ad alcune sfide presso la "Manovra", località sulle alture di Ovada, Lorenzo Bottero è stato certamente una figura di primissimo piano per il tamburello ovadese. Per lunghi anni dirigente dell'ENAL Ovada, negli Anni Sessanta è stato Presidente provinciale della FIPT, successivamente si è interessato del Torneo dei Castelli e quello della Vigne. Ma Bottero ha avuto, tra gli altri, il merito di essere il giornalista del tamburello, non a caso, ormai diversi anni or sono, è stato premiato in un concorso giornalistico nell'Astigiano per un suo articolo apparso nel 1979 sulla rivista della Provincia di Alessandria con il titolo: "Ovada capitale del tamburello".

Bambini

Durante il periodo d'oro del tamburello in Ovada, in pratica per tutti gli Anni Settanta, allo Sferisterio veniva organizzato il torneo "Agosto Tamburellistico Ovadese" al quale prendevano parte le più forti squadre del momento e proprio per questo richiamava un grandissimo pubblico. Per accaparrarsi i posti migliori occorreva recarsi allo Sferisterio alcune ore prima dell'inizio dell'incontro, fattore certo non piacevole se si considera anche la calura estiva alla quale bisognava sottoporsi. Capitava così che "venivano inviati" i bambini ad occupare il posto. Tutto procedeva bene fino a quando arrivava una persona adulta che diceva: "Non si può tenere il posto" e si sedeva tranquillamente. Ecco allora che quando il papà, o il nonno, del bambino arrivava ad assistere alla partita, il povero bambino era costretto ad alzarsi e ad andare a vedere l'incontro arrampicato chissà dove. Certo non era una cosa giusta, ma il Telefono Azzurro non l'avevano ancora inventato.

Il muro di appoggio

Benché lo Sferisterio di Ovada sia dotato del migliore muro di appoggio di tutta Italia, nessuna squadra locale è riuscita a primeggiare in questa particolare disciplina. Eppure, in un passato neppure tanto lontano, diversi giocatori della zona sono stati protagonisti vestendo casacche di formazioni dell'astigiano. Tra questi Giancarlo Marostica, uno dei migliori atleti in assoluto per diversi anni, Fabio Viotti capace di vincere anche un campionato, Walter Scarso, mezzovolo dall'agilità e colpo con pochi eguali, Luciano Turco, uno che quando era in giornata vinceva la partita da solo, Fausto Parodi, terzino di grande talento e rapidità, Ivo Vignolo, che però non è stato capace di ripetere quanto di buono ha fatto nel gioco a libero, e poi il trisobbiese Valter Zunino, per concludere con Stefano Frascara, l'ultimo giocatore ovadese a sapersela cavare più che egregiamente nel gioco con il muro di appoggio.

Silenzio

Negli Anni Settanta, Ovada è stata un po' la patria del tamburello a livello nazionale. Dotata di una buona squadra è giunta nel 1979 a conquistare il titolo di Campione d'Italia. Lo Sferisterio era sempre affollato di spettatori e, durante le ore nelle quali si giocavano gli incontri, Ovada era pressoché deserta. Si viveva un momento un po' particolare, quasi irreale. Il silenzio, quasi assoluto, veniva spezzato dai colpi che provoca il tamburello con il contatto con la pallina. Al termine degli scambi, a seconda dell'intensità dell'urlo della folla, era possibile capire se la squadra di casa aveva conquistato o meno il "quindici". Poi, a fine partita, tutto si ripopolava con gli spettatori che tornavano alle proprie case per la cena.

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