Trento: l'analisi dei membri del Comitato

Tamburello trentino in grande forma poi lo stop per Corona Virus, le dichiarazioni dei membri del Comitato

Il tamburello trentino era in ottima salute. L'attività procedeva al meglio, poi è arrivato il Corona Virus, la grande emergenza di cui tanto si parla che ha cambiato la vita e le abitudini di tutti noi e fermato anche lo sport. Come tutte le federazioni, anche la Federtamburello ha dovuto adeguarsi alle direttive ministeriali. I campionati indoor sono stati sospesi, sia per quanto riguarda la A e la B femminile, sia per le categorie giovanili.

Stando alle ultime notizie verrà recuperato tutto nei mesi di ottobre e novembre. Domenica doveva iniziare il campionato di B, quest'anno privo di squadre trentine. Il massimo campionato nazionale maschile, dove militano Sabbionara e Tuenno doveva iniziare domenica 22 marzo, ma tutto è stato posticipato. Fino al 3 aprile non si scenderà in campo. Ovviamente il futuro è ancora tutto da definire. Al momento non ci sono certezze. Difficile anche provare a fare delle ipotesi. Occorre solo attendere e vedere come evolverà la situazione. Si vive pertanto nell'incertezza più assoluta, con la speranza ovviamente che tutto ritorni in tempi rapidi come prima. Ritornando all'attività agonistica, abbiamo fatto alcune considerazioni con i membri del comitato provinciale composto dal presidente Monica Morandini, Sarre Ferrera, Daniele Coser, Aurelio Gentili, Gianpaolo Merighi e Germana Baldo. Partiamo con il vice presidente Sarre Ferrera. “Lavoriamo sodo per organizzare al meglio l’attività: giovanile, serie C e D. Ci siamo trovati più volte per preparare i calendari. Non sono mancate le difficoltà, visto che dobbiamo considerare le varie necessità delle società. Il Comitato è una splendida realtà. Siamo un gruppo molto unito. Ognuno di noi oltre ad avere un compito ha anche un ruolo nelle società: chi allenatore, chi presidente e chi giocatore. Questo Comitato ha un occhio di riguardo per il movimento Giovanile. Siamo attivi sul fronte scolastico con il progetto “Giocosport” del comune di Trento. Con le scuole organizziamo i Giochi Sportivi Studenteschi di Pallatamburello ovvero le finali dei vari Istituti dei comprensori della Provincia. Siamo sempre in contatto con la Federazione nazionale che in questi anni ci ha dato la possibilità di organizzare eventi importanti. Questo fa si che il movimento trentino abbia grande importanza sul tamburello nazionale e internazionale. Aurelio Gentili sottolinea l'ottimo lavoro di squadra come punto di forza e si sofferma velocemente sul suo ruolo. “Cerco di portare al comitato i problemi delle società, visto che sono presidente di una società (Valle San Felice). Il Comitato di recente è stato premiato dal presidente del Coni Giovanni Malagò per l'ottima organizzazione del campionato mondiale. 

Daniele Coser sottolinea gli ottimi risultati raggiunti nel femminile. ”Ricordo la vittoria al mondiale, dove in nazionale, c'erano molte atlete trentine. Questo deriva da un lavoro molto intenso. Pertanto, se vogliamo che il tamburello vada avanti, dobbiamo investire sul settore in rosa”. Anche al livello giovanile abbiamo atlete molto valide. Monica Morandini. “ Il tamburello non fa sicuramente grandi numeri. Le società sono da ammirare per la tenacia con la quale vanno avanti nonostante le poche risorse economiche e umane. Questo è uno sport capace di aggregare. E' da apprezzare il coinvolgimento delle famiglie. Questo dimostra che lo sport è una questione di cuore e non solo di numeri. Gianpaolo Merighi, responsabile del settore giovanile. “Come tutti sanno il tamburello giovanile trentino è un fiore all'occhiello. Tante società si impegnano con le giovanili e fanno crescere le nuove leve, raccogliendo risultati importanti. Purtroppo quest'anno il trentino non partecipa al campionato di serie B. Il comitato dal canto suo cerca di fare il possibile per il giovanile con l'allestimento delle rappresentative. Abbiamo organizzato il "Sangalli" trofeo delle regioni in maniera egregia, con l'appoggio di alcune società. Bisogna sempre preparare educatori, allenatori e tecnici per affidare loro i nostri giovani e farli crescere.

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