Intervista a Manuel Beltrami

Manuel Beltrami, campione in campo e fuori, una carriera piena di successi, molti con il Callianetto di Alberto Fassio 

Quando si parla di grandi campioni dello sport, non si può certo non parlare di Manuel Beltrami, giocatore di tamburello, disciplina dove Manuel è sicuramente un “top player”, quel giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra. Manuel non è solo un campione, ma anche un grande trascinatore. Nella sua carriera ha avuto il merito di far crescere due giovani promettenti, facendoli diventare due grandi campioni. Stiamo parlando di Yohan Pierron suo compagno di reparto a Callianetto, dove arrivò giovane e prese il posto di Andrea Petroselli. Qualche anno fa Manuel a Castellaro ha avuto il grande merito di far crescere un altro giovane di grande talento, oggi uno dei migliori atleti in circolazione sulla “terra rossa”, quale Federico Merighi, trentino di Noarna. La sua carriera inizia con i settori giovanili, una passione che forse gli è venuta dal padre ex giocatore e ora allenatore. Manuel ci racconta queste cose della sua vita. “Da ragazzino ho praticato anche il tennis. Vista la sua passione per il tennis, l' atleta che prende come modello è Roger Federer, tennista elvetico, classe 1981. Oltre ad essere ineguagliabile come talento ha un atteggiamento e un’eleganza che mi affascina. Federer non è il solo atleta menzionato da Manuel Beltrami che ovviamente non può non fare riferimento al tamburello, dove vede in Giuseppe Bonanate il suo atleta di riferimento. Credo che il suo stile di gioco sia perfetto. La sua carriera è caratterizzata da tanti titoli conquistati e a questo punto gli chiediamo quale sia stata la sua più grande soddisfazione e anche delusione? 

“Sportivamente ho avuto tanta gioie, ma le mie soddisfazioni più grandi sono state: il primo trofeo vinto nel 1997, Super Coppa a Montechiaro d’Asti davanti a 2000 spettatori e l’ultimo scudetto vinto dal Callianetto nel 2013 sul campo di Aldeno. Fu una partita molto tirata contro il Monte, divenuto poi Cavaion e soprattutto una squadra, capace di vincere molto”. Dopo quella vittoria il Callianetto si sciolse. “Il mio più grande rammarico invece è stato quello di non aver mai vinto uno scudetto con una squadra trentina, impresa solo sfiorata. Nel 1996 con il Tuenno eravamo primi con un punto di vantaggio a due partite dalla fine. Il Castelferro ci raggiunse e perdemmo il titolo nello spareggio. Ero molto giovane e pensavo di rifarmi con il Tuenno, ma l’anno successivo ho avuto un brutto infortunio in moto e successivamente ho sempre giocate in club fuori regione. Dalla mia carriera, ovviamente non posso ancora aspettarmi molto, vorrei riuscire a far vincere qualche titolo al Solferino, team dove milito attualmente. La squadra allestita dalla società è di buon livello, anche se purtroppo fino ad oggi, non abbiamo potuto dimostrare nulla causa il difficile momento che stiamo attraversando per l'emergenza Corona Virus”. Quest'anno Manuel avrà come compagno di reparto Yohan Pierron, cosa già successa a Callianetto e Giorgio Cavagna altro suo compagno di squadra a Callianetto e più di recente a Castellaro. Le premesse ci sono tutte, come sempre al campo il verdetto finale, Corona Virus permettendo. 

Castellaro 1998

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