Montemagno, un pareggio molto amaro

Luca Stella (Montemagno) schierato anche a fondo campo

Tambass: dopo il 18 pari col Grazzano il patron Griffi esalta Botteon ma non risparmia le critiche al mezzovolo Molino

Basta citare il punteggio (18-18) per confermare equilibrate e serrate le gare d’andata delle semifinali che hanno aperto la volata scudetto nel muro. Dopo il pari al «Porro» tra Vignale e Moncalvo, anche la piazza di Montemagno domenica non ha eletto vincitori nel confronto col Grazzano. Doppio pari che regala una certezza: chiunque vinca al ritorno (sabato a Grazzano e domenica a Moncalvo) sarà promosso alla finale. Ll’asfalto della spianata Umberto I ha visto diverse gare in una. Fasi alterne e cambi di fronte, come le opinioni ed impressioni raccolte anonimamente tra il numeroso pubblico (350 paganti). Da un non troppo profetico «Riccardo (Molino) abbiamo il Signore con noi, andiamo a vincere!» poi sullo stesso mezzovolo di casa «non è capace, troppi falli, ma la partita l’ha vince lui». Per gli avversari «Grazzano è partito troppo forte, non sa gestirsi, però Fracchia non è mai morto». Lo scoramento di fede biancorossa: «se la partita deve vincerla un terzino che va a battere (Stella) siamo messi male». Ed a proposito di terzini il subentrato Giroldo si guadagna elogi «se giocava Pietro dall’inizio avevamo già vinto da mezz’ora». Ci sono poi le dichiarazioni ufficiali di patron Griffi: «dopo una partenza disastrosa (9-3) è venuto fuori il vero giocatore della rosa: Botteon. E’ stato lui a trascinarci in un parziale di 12-3, aiutato anche da Stella». «Botteon può pareggiare il gap con Fracchia e Marletto ma se in mezzo non si fa la differenza la partita difficilmente la vinci» prosegue Giulio Griffi, pronto comunque a rilanciare «peggio non si può fare e come domenica ho pensato anche di perdere, sono convinto che a Grazzano potremo vincere. Io e Fulvio Natta non molliamo fino a quando i rivali non faranno il punto 19. Sono convinto che siamo più forti ma per primeggiare i ragazzi dovranno assumerne consapevolezza e crederlo anche loro. Altrimenti si rimane una buona squadra da campionato, che infila record di vittorie ma cede nelle sfide senza appello». 

Moncalvo applaude
Già sabato al «Porro» non era mancato lo spettacolo distribuito in quattro ore di scambi. Più giochi non era possibile fare così Vignale e Moncalvo li hanno voluti regalare tutti agli oltre trecento spettatori presenti nello sferisterio. «Da pelle d’oca vedere a fine gara tutto il pubblico in piedi ad applaudire» commenta il dirigente moncalvese Igor Tapparo, che plaude tutti i protagonisti «meglio noi in avvio poi ad un nostro calo il Vignale è cresciuto dopo non essersi mai arreso». Nelle fila biancorosse alla delusione per una vittoria sfiorata (avanti 14-9 e ancora 18-17) prevale la soddisfazione per un punto che potrebbe aprire la finale in caso di successo domenica prossima nella “fossa” aleramica. Ma il recente precedente (successo del Vignale) lascia aperto ogni pronostico. Serie A dei bastioni che non conosce sosta e già staszera (alle 21,30) torna la Coppa Italia che al «Beretta» di Tonco vedrà il debutto del Castell’Alfero al cospetto de Il Torrione Portacomaro, nel triangolare completato dal Rocca d’Arazzo. In palio un posto per i quarti di finale.

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