Un ricordo di Roberto Carni

Roberto Carni guru del tambass.
in foto un giovane Roberto in un gesto plastico nell'adorata Fossa dei leoni
Profondo cordoglio e grande manifestazioni di affetto per l’improvvisa scomparsa a 67 di Roberto Carni. Originario di Castell’Alfero da anni viveva a Moncalvo. Lascia la moglie Adriana, le figlie Erika e Claudia con i generi e gli adorati nipoti. Abilissimo artigiano ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo  da fantino del Palio degli asini a sostenitore di quello dei cavalli dove con Gaetano Guarino contribuì alla vittoria  di Moncalvo del palio di Asti del 1994 e del 1995 con Rapsodia, cavalla imbattibile che vinceva scossa. Da sportivo a tutto tondo la vicinanza alla locale squadra di calcio dove contribuì anni fa al rilancio con i ragazzi del territorio. L’amore più grande rimane quello del tambass vissuto in tutti i ruoli da giocatore  prima e poi da allenatore e presidente con gli scudetti 1990 e 1997 e scopritore di talenti. Ultima panchina coi biancorossi  nel 2014 per far decollare la presidenza di Cristiano Tabachetti. Diresse pure il Cortanze in B open. Un vero intenditore il ricordo unanime dei fidi collaboratori Enrico Bacchiella e Lauro Micco, dei campioni Fulvio Natta e Alessio Monzeglio che lo seguì nell’avventura a Solferino. L’attuale presidente Andrea Pastore rimpiange la sua ironia ed il modo diretto di esprimersi.
 
La frase sul ricordino “e se un giorno vorrete parlare di me fatelo cercando nei vostri ricordi i momenti più belli e divertenti” lo rispecchia appieno. Ricordiamo quando nel 2011 sfidò da solo sempre in battuta con intra valido i ragazzi della C ma quel giorno il vento gli soffiò contro rovinandogli i piani. L’anno dopo ci riprovò aiutato dalla ragazze di Settime ma un arbitraggio partigiano complice la regalia di una muletta lo penalizzò. Da gran signore non si scompose e tutto finì offrendo una deliziosa cena.  Nel 2018 ospitò nel Caffè del Moncalvo l’ultima edizione del Premio L’Alegra Il Tambass. Oltre essere un’autorità indiscussa nel tamburello a muro era un profondo conoscitore dell’open dove la presenza fissa nelle finali di Coppa Italia non passava inosservata  creandogli una enorme popolarità. Quest’autunno accompagnò la campionesse del Tigliole nell’ultimo successo in Supercoppa.

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