Era stato il primo a suggerire rinvii quando l'emergenza non si era ancora manifestata nella sua gravità. Oggi Moncalvo dice stop alla stagione tamburellistica 2020. La comunicazione ufficiale è del presidente Enrico Bacchiella, inoltrata a tutti gli organismi della Federtamburello e al Comune. Una scelta ponderata quella di Bacchiella, non figlia del timore di un dirigente alle prime esperienze, dettata dalla consapevolezza di un'esperienza quarantennale in ambito non solo sferistico. Bacchiella, assieme al grazzanese Adriano Fracchia e l'ex sindaco portacomarese Guido Ravizza, è stato tra i «padri» del Torneo del Monferrato nel 1976. Ecco perché l'azione assunta dal numero uno della Tamburellistica Moncalvese, in unanime accordo con la dirigenza aleramica, potrebbe essere seguita da altre società alzando bandiera bianca. «Lo sport non può essere per chi lo pratica, dirige e frequenta un fattore di rischio per la sua salute - analizza Bacchiella, con carriera professionale in Tribunale ad Asti - deve anzi rappresentare sempre un momento di gioia e divertimento. Fattori che oggettivamente non possono esserci nell'immediato». «Protocolli sanitari attuativi, che saranno imposti, al fine di valutare la ripresa di allenamenti e delle gare ufficiali, difficilmente potranno essere adempiuti e rispettati da una piccola società come la nostra" ammette la dirigenza biancorossa. Condizione da parte di tutto lo staff a cominciare da Igor Tapparo: «Personalmente sono stato tra i primi a suggerire il ritiro. Impossibile pensare ad una stagione regolare, come è stata fino allo scorso anno, in un momento in cui di ordinario non c'è nulla». «Sentiti quindi dirigenti ed atleti tesserati chiudo ora la nostra stagione. Peraltro mai ufficialmente partita. Questo significa il ritiro delle squadre iscritte» il congedo degli aleramici.
Moncalvo sarebbe stato ai nastri di partenza della serie A muro, con formazione agli ordini di Bruno Porrato, ma anche con due compagini nel Torneo dei borghi. Le ultime parole di Bacchiella sono di ringraziamento «verso tutti coloro che ci hanno verbalmente garantito il loro sostegno economico. Il Comune che si era adoperato nell'eseguire lavori al muro di appoggio del nostro sferisterio». Il presidente non dimentica i propri atleti: «con alto senso civico hanno condiviso la decisione della società, dopo che avevano aderito ad un progetto sportivo privo di rimborsi spese, se non quello del materiale tecnico».
Una «fossa dei leoni» dunque è pronta a ritrovarsi calda nel 2021. Non un addio ma un arrivederci al tambass giocato. «Confido di poter ripartire il prossimo anno con la stessa passione che ci ha sempre contraddistinto» conclude.