Palla tamburello, Simone Scuffet a 12 anni era una star. Il portiere prodigio di proprietà dell’Udinese, nazionale under 21 e quest’anno in prestito al Como
di Antonio Simeoli (Messaggero Veneto edizione Udine)
REMANZACCO. «Non lo invito, altrimenti sabato 21, se lo conosco bene, appena il pulmann del Como ritorna in città dalla trasferta di Vercelli, prende la macchina e torna a casa per venire a giocare a palla tamburello... ma la strada è lunga, c’è la nebbia».
Il professor Pasqualini non chiamerà Simone Scuffet, ma il portiere prodigio di proprietà dell’Udinese, nazionale under 21 e quest’anno in prestito al Como, c’è da credere farà di tutto fra dieci giorni per fare almeno un salto nella “sua” palestra delle scuole medie, la scuola tra l’altro dove lavora il padre.
Lì, agli ordini del prof. Pasqualini, quando studiava alle medie distanti 300 metri da casa, Scuffet è cresciuto.
Anche atleticamente. «Era coordinato nonostante fosse già alto - ricorda l’insegnante - nel 2008 a Fiuggi partecipammo alle finali nazionali di palla tamburello con i ragazzi di terza media, lui era in seconda ma giocava meglio dei più grandi». Su youtube digitando “Palla tamburello a Remanzacco-raccolta di esrcizi-parte 3 di 3” si può riconoscere tra i ragazzi il portierino. Addosso, ovvio, una maglia da portiere. Non una qualsiasi, quella del suo idolo Samir Handanovic
Pallatamburello, il record di Remanzacco In palestra il 21 e il 22 novembre ecco la 33 ore tra sport e solidarietà, sono oltre 700 i giocatori che si alterneranno in campo
REMANZACCO. Ore e ore a giocare a pallatamburello. Stavolta saranno 33 perché due anni dopo a Remanzacco torna la maratona dedicata a uno sport di nicchia. Niente a che vedere col calcio, il basket, il volley o altre discipline che vanno per la maggiore. Ma a Remanzacco, alla Scuola Media, da vent’anni la disciplina di riferimento invece è la palla tamburello. No, non è uno scherzo. Il professor Lucio Pasqualini, un’istituzione da queste parti (tanto che la sua annunciata pensione a fine anno viene vista come una sciagura da colleghi e genitori), è serissimo quando parla del tamburello. «Perché per giocare a palla tamburello ci vuole coordinazione, forza, velocità, disciplina e...solidarietà», spiega l’insegnante di educazione fisica. Già, solidarietà. È la base della maxi-impresa che stanno preparando a Remanzacco. Si sta dando da fare l’amministrazione comunale. E poi ci sono le scuole, la Pro Loco, le associazioni locali, il supporto di decine e decine di sponsor. L’obiettivo è di raccogliere diecimila euro almeno da dirottare ai progetti di Remanzacco per il sociale. Il paese è in fermento. L’appuntamento con la 33 ore è in programma fra due fine settimana, ma già sabato sono ecco due convegni su sport, salute ed alimentazione, l’uno alle 11 del mattino per i ragazzi delle medie, l’altro la sera alle 20.30 cucito apposta per genitori e adulti. Il titolo è emblematico: “Alimentazione fisiologica in età evolutiva”. E poi il sabato e la domenica dopo la 33 ore di palla tamburello. Nelle due precedenti edizioni (2011 e 2013) il successo è stato clamoroso. Così lo staff che organizza l’iniziativa ha voluto puntare ancora più in alto sfondando il muro delle 30 ore. Si partirà alle 9 di sabato 21 con il lancio della prima pallina che verrà dato dall’assessore allo sport Erica Buratto, campionessa di nuoto e fresca neomamma per la seconda volta. Quindi oltre 700 tra giovani e adulti che si alterneranno in campo. Elementari, medie, superiori, squadre di palla tamburello in arrivo dal Veneto, i disabili di “Insieme si può”, ex Nazionali della disciplina, genitori, sportivi. Pure una sfida tra docenti delle medie e amministratori comunali. Di giorno. Di notte. Perché il tamburello ha un segreto, il segreto: possono e devono giocare tutti. Niente panchinari, niente esclusi. Una meraviglia di sport per coinvolgere gli adolescenti nell’ora di ginnastica. A Remanzacco accade da vent’anni