Intervista a Serena Guidetti

 

Serena Guidetti in un immagine di repertorio ai tempi della militanza a Dossena

Per lei  doveva essere l'anno del ritorno in campo, ma le cose non sono andate proprio cosi, causa il Corona Virus. Stiamo parlando di Serena Guidetti, giocatrice che dopo essere diventata mamma era tornata a giocare nell'attività indoor con la Carianese. 

Dopo un anno di stop sei ritornata in campo con l'indoor, come è stato il ritorno all'attività agonistica? 

Il ritorno all'attività agonistica è stata una sorpresa. Non immaginavo di riprendere a soli 3 mesi dal parto. Mi ha contattata Cristiano Zantedeschi, presidente della Carianese. Per scherzo mi ha chiesto di aiutare le ragazze negli allenamenti. Come ho preso in mano il tamburello, mi è subito scattata l'adrenalina e la voglia di rimettermi in gioco, così dopo un allenamento sono scesa in campo contro la squadra del Grassobbio. È stata una bellissima ed importante vittoria. 

Per l'open invece c'è ancora da aspettare, non ci sono certezze al momento, personalmente come vivi questa situazione? 

Per l'open, purtroppo come dici tu, c'è da aspettare. Sono convinta che la salute vada messa al primo posto. Non nego però che sogno di tornare sulla terra rossa. Prima della quarantena eravamo riuscite a fare un allenamento open, è stato quasi come "andare a Roma e non vedere il papa". Nella mia testa c'erano già tutti i programmi di come fare per conciliare gioco e famiglia, e di colpo si è stoppato tutto. Anche se si giocherà quest'estate, purtroppo non potrò dare la mia disponibilità al 100 per cento per questioni lavorative, ma in ogni caso continuerò a seguire e a sostenere il più possibile le ragazze della Carianese. In attesa che questo virus si plachi, io Ivan e Noah ci godiamo in casa queste giornate di primavera. 

Come ti sei trovata nell'indoor con le tue compagne di squadra? 

Con le mie nuove compagne mi sono trovata molto bene. Sono molto combattive. É un bel gruppo, hanno voglia di crescere e pretendono sempre il massimo da loro stesse. Io sono onorata di poter essere per loro una figura di supporto. È stato un peccato che le finali siano state rimandate proprio sul più bello. Sono convinta che ci saremmo potute giocare al meglio le finali, ma ci rifaremo quando verranno recuperate. Come ripeto, non pensavo di trovarmi così a mio agio in questo gruppo. Nicole Zeni ha preso i buon geni dal padre è molto forte e precisa. Viola Zantedeschi è una bomba imprevedibile, gioca di potenza, così come Giulia. Io e Michela Albertini cerchiamo di insegnare quello che sappiamo e di sostenerle.

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